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1) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLARE
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LAPILLARE.
Definiz: Neutr. pass. lapillarsi e Neutr. Ridursi in lapilli; e dicesi di quelle materie, le cui particelle nell'assodarsi prendon figura geometrica e regolare; Cristallizzarsi. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 3, 169: Da tante e sì variate erbe e radici, e da tanti minerali traendosi i sali, essi lapillarsi [si veggiono] da per loro mai sempre nelle loro appropriate figure.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 151: Poi ribollita questa medesima decozione e purificata, porla a raffreddare, divisa in più catini o conche, e senza più il salnitro vi si lapilla dentro, e le incrosta.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 58: Fermerò certi trafili e certi stilli, per i quali passando i componenti già trasformati in componenti d'uomo, quivi con vera lapillazione, qual di gemma o di sale, si lapillino in tanti quasi abbozzi di tutto l'uomo.
Esempio: Magal. Lett. scient. 16: Il sal comune, disfatto in acqua, in capo a poch'ore comincia a dare in fondo, e lapilla in piccolissimi dadi, i quali dadi, se di nuovo si torneranno a struggere, in altri dadi torneranno a lapillare.
Definiz: § Att. Far lapillare, Produrre per lapillazione. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 56: Si rifaccia e si assodi qual se fosse lapillo o di generosa sua matrice, o di metallo in sua miniera, o di sale o di sasso o di somigliante sorta e infinite materie, che lapilleranno oro in terra nelle lor cave.