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1) Dizion. 5° Ed. .
ALFABETO.
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ALFABETO.
Definiz: Sost. masc. Serie delle lettere di una lingua, disposte nell'ordine convenuto.
Dal lat. alphabetum; voce composta dal nome delle due prime lettere dei Greci ἄλφα e βῆτα; nella guisa che dalle prime tre nostre lettere a, b, c, abbiamo formato il nostro Abbiccì. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 112: In questo terzo libro dirò singularmente del coltivamento e utilità di ciascun seme e frutto,.... e principalmente per ordine d'alfabeto.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 64: È necessario ancora fare un alfabeto di acciaio, intagliando con la medesima diligenza, che s'intagliarono le testoline, le lettere di detto alfabeto.
Esempio: Tass. Lett. 1, 175: Risponderò più a lungo, come avrò letto non una volta l'alfabeto greco.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 82: Per scriver familiarmente e comunemente le loro lettere e affari, hanno tre e quattro sorte di alfabeti, di quarantadue lettere l'uno.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 94: Ma, come ho detto, l'alfabeto è defettivo, e sono più i suoni che i caratteri.
Definiz: § I. Per qualsivoglia Serie di cose, disposte alfabeticamente, per agevolarne il ritrovamento. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 137: S'io so falsare un libro, Dio tel dica;.... E traggone ogni carta, e poi con questa Raccordo l'alfabeto e la rubrica.
Definiz: § II. Essendo l'alfabeto la prima cosa che studiano i fanciulli, Alfabeto vale per similitudine Rudimenti, Principj di checchessia. −
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 12: Figlio mio bello, Tu sciogli ormai la lingua e messi hai denti, E sei già grandicello; Conviene che tu apprenda gli elementi, E l'alfabeto impari Di qualche bello studio da tuo pari.
Esempio: Soldan. Sat. 54: Se non si mette mano all'alfabeto D'Euclide, a rilevar quel che tu cerchi.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 170: Io vi giuro, che oggi parmi di cominciar l'alfabeto della morale, di cui, vostra mercè, ho imparati i primi elementi.
Definiz: § III. Per alfabeto, posto avverbialm., vale Alfabeticamente, Secondo l'ordine dell'alfabeto. −
Esempio: Vill. G. 1, 89: Vi rimasono alte torri, ovvero templi, segnati per alfabeto.
Esempio: Vill. M. 2, 141: Facendo.... scrivere i creditori per alfabeto.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 11: Si elegghino dua de' sua cittadini almeno di anni quaranta, i quali debbino tenere conto diligente, e per alfabeto, in su un libro, per loro da ordinarsi, di tutte le veste e panni.
Definiz: § IV. Aver per alfabeto alcuna cosa, vale Saperla, Conoscerla appieno, e ordinatamente. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 8, 16: Gan da Pontieri avea per alfabeto Ogni trattato palese e segreto.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 22, 26: Io ti conosco, o mio ser Bellesai; Io gli ho per alfabeto i tuoi difetti.
Definiz: § V. Perder l'alfabeto, vale familiarmente Non saper più quel che un si dice.