Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SGRIDARE
Apri Voce completa

pag.519


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
SGRIDARE.
Definiz: Riprendere con grida minaccevoli, Garrire. Lat. obiurgare, increpare. Gr. ἐπιτιμᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 64. tit. Ella in casa se n'entra, e serra lui di fuori, e sgridandolo il vitupera.
Esempio: E Bocc. nov. 87. 7. Li quali sgridandolo, a lasciarla il costrinsero.
Esempio: Dant. Inf. 18. Quei mi sgridò: perchè se' tu sì ingordo Di riguardar più me, che gli altri brutti?
Esempio: E Dan. Inf. 32. Piangendo mi sgridò: perchè mi peste?
Esempio: M. V. 11. 50. Messer Piero, sgridati e confortati i suoi a ben fare, colla sua schiera si mise sopra i nimici.
Esempio: Cr. 9. 64. 2. Sieno (i buoi) arguti, e costumati, e mansueti, e che temano lo sgridare, e le battiture.
Esempio: Varch. Ercol. 60. Gridare ec. si dice da noi eziandío attivamente, come anco garrire, ma sgridare, onde il Boccaccio formò sgridatori, è solamente attivo.