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MOSCHEA
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MOSCHEA.
Definiz: Sost. femm. Luogo dove i Musulmani si raccolgono a pregare; ed è illuminato da molte lampade, ma spoglio di altari od immagini qualsiansi.
Forma alterata di meschita, mediante il veneziano moscheta o moscheda. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 133: Per le moschee molti uficj si fanno Al modo lor.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 27, 38: Fece Marsilio del braccio cercare, Acciò che questa reliquia devota Per le moschee si potessi mostrare.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 494: Non si de' lamentar, sendo gabbato, Il sacerdote fuor de la moschea.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 55: Piglia una lancia, e va per far vendetta, Dicendo al suo Macon (s'udir lo puote) Che se morto Lurcanio in terra getta, Ne la moschea ne porrà l'arme vote.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 382: Egli (Solimano) fece convertire tutte le chiese di Rodi dedicate al culto di Cristo in moschee, che secondo l'uso loro, esterminati tutti i riti dei Cristiani, furono dedicate al culto di Maometto.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 145: E a Maimame, ministro de' sacrificj maomettani, perchè era morto facendo orazione,... quasi senza dubbio fosse salito al cielo, edificarono una moschea con molte lampade che stessero accese in perpetuo.
Esempio: E Serdon. Stor. Ind. volg. 183: Assaltasse quella parte della città, dove era il palazzo del re e la moschea de' Maomettani.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 311: Fu una volta che un incendio distrusse la notte la principale moschea del Cairo, ed i Maomettani ne diedero la colpa all'odio de' Cristiani.
Definiz: § In locuz. figur. −
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 239: Può trovarsi cosa più santa, che mettere a terra gl'idoli riveriti dal mondo pazzo? che disertarne le macchie? che distruggerne le moschee? che farne in cento schegge gli altari con braccio saldo?