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Dizion. 5° Ed. .
ARLECCHINO.
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ARLECCHINO. Definiz: | Sost. masc. Nome di una maschera dell'antica Commedia italiana, la quale ha un vestito a scacchi di più colori, e rappresentava il servo bergamasco semplice e faceto. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 9, 24: Chi boccon, chi per banda, e chi supino Giù se ne viene, e fa certe cascate, Che manco le farebbe un Arlecchino Quando in commedia fa le sue scalate. | Esempio: | Not. Malm. 703: Arlecchino: un secondo Zanni, cioè un servo semplice in commedia così nominato, il quale faceva assai bene le scalate, che sono quei giuochi, i quali suol fare detto Zanni in commedia con una scala a pioli, sopra la quale affaticandosi di voler salire, casca in diverse maniere. |
Esempio: | Paolett. Op. agr. 2, 362: Simili proposizioni in sulla scena non potrebbon sentirsi se non da un Arlecchino, che storpia tutto e parla sempre a rovescio. | Esempio: | Crudel. Rim. 108: Sarò cogli istrioni un Arlecchino. |
Definiz: | § I. Arlecchino dicesi di un uomo che sia pieno di lazzi e di attucci, come la maschera di questo nome; e anche più comunemente d'uomo instabile e versipelle. – | Esempio: | Fag. Rim. 4, 192: Si veggon camminar certi Arlecchini Con vita così sciolta e gamba lesta, Che non cedono a' primi ballerini. |
Definiz: | § II. Arlecchino dicesi di Tappeto, o simile, che sia divisato a più colori come l'abito d'Arlecchino. |
Definiz: | § III. Arlecchino chiamasi anche quel Sorbetto o Gelato che sia di diversi colori e di più sorte. |
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