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CUSTODE.
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CUSTODE.
Definiz: Sost. masc. Colui che custodisce comecchessia un luogo o una cosa, Colui al quale è affidata la custodia di checchessia.
Dal lat. custos. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 191: E li sacerdoti e custodi della predetta chiesa, che volevano dire la messa, vedevano questa cosa.... E poi anche dopo non molti dì, essendo detta la messa, lo custode della chiesa spense le lampade e uscinne fuori.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 43: Le vecchiarde streghe, desiderose delle mie spoglie,... essendo costui sagacissimo custode del corpo mio, non avevan potuto ingannare la sua diligenza.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 11: Son figli miei questi ch'addito e mostro, Custodi della mandra; e non ho servi.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 58: Veggiono a un grosso tronco armi novelle Incontra i raggi della luna appese;... Presso, quasi custode, un vecchio siede.
Esempio: Panant. Epigr. 135: Questo bibliotecario Custode esser dovria del regio erario: Così nulla toccato Sarebbe del deposito affidato.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Metast. Dramm. 5, 335: Udite, o voi Popoli spettatori, Di Temistocle i sensi; e ognun ne sia Testimonio e custode.
Definiz: § II. E in senso particolare, detto di Persona armata a difesa d'un luogo, e propriamente dell'ingresso: talvolta anche, poeticam., nel senso di Guardia, Presidio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 13: Con questi va la disperata Alcina, Che 'l desiderio di Ruggier sì rode, Che lascia sua città senza custode. Non lascia alcuno a guardia del palagio ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 14, 48: Costor contra la furia accesa Di Mandricardo fan poca difesa. Poscia ch'egli restar vede l'entrata, Che mal guardata fu, senza custode, ec.
Esempio: Car. Eneid. 2, 281: Ne la rocca ascesi, N'uccisero i custodi.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 88: Finger mi vuo' Clorinda, e ricoperta Sotto l'immagin sua, d'uscir son certa. Non ardirieno a lei far i custodi Dell'alte porte resistenza alcuna.
Definiz: § III. Per similit., detto di bestia. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 35: Intanto Armida della regal porta Mirò giacere il fier custode estinto.
Definiz: § IV. Vale anche Colui al quale è affidata la custodia d'una o più persone, sia per la difesa, la sicurezza, la protezione, o simili, delle medesime, sia per tenerle prigioni. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 50: Sapete ancor che di tenaci nodi Gli avvinse poscia, albergatrice infida; E ch'indi a Gaza gl'inviò con molti Custodi, e che tra via furon disciolti.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 73: Non accusi già me: biasmi sè stesso Il mio custode e zio, che così volse.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 88: Elli porransi in traccia, E insidieranno al valoroso petto [di Goffredo], Mostrando di custodi amica faccia.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 6: Con voi beata Ne fia la corte vostra, e 'l popol tutto, Che 'l ciel v'accomandò; cui non men servo Siete, ch'egli a voi siasi padre, siete E patrono e custode, e braccio e forza.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 334: Se alcun prigioniere per negligenza del custode si sia fuggito, ove venga poi ripigliato e ricondotto nell'antica segreta, è trattato dal custode con più rigore.
Esempio: Fosc. Poes. 2: Incauta! e a' suoi custodi il fanciulletto Rapire osasti?
Definiz: § V. Figuratam., e più spesso poeticam., dicesi di Chi si adoperi comecchessia alla conservazione, difesa, accrescimento, prosperità, e simili, di cose sia materiali sia morali. –
Esempio: Tass. Gerus. 5, 55: Goffredo con tutti è duce eguale. E sarà del legittimo e del dritto Custode in ogni caso e difensore; Serbando sempre al giudicare invitto Dalle tiranne passïoni il core.
Esempio: Mont. Poes. 1, 26: Io (Amore) di virtudi amabili Sarò custode e padre.
Esempio: E Mont. Iliad. 24, 932: Dalla cima Ilio sovverso Ruinerà tra poco, or che tu (Ettore) giaci, Tu che n'eri il custode.
Esempio: Pindem. Poes. 209: Te fido Udiva io tutti celebrar custode Della comune libertà Germana.
Definiz: § VI. E pur figuratam. e poeticam., detto di Ciò che in sè riceva, ritenga, conservi, o simili, checchessia, così materiale come immateriale. –
Esempio: Pindem. Poes. 9: Meglio, se in riva a un lago Custode più fedel della tua imago, Talor quell'onda blanda, Tuo specchio, ti consiglia.
Esempio: E Pindem. Poes. 182: Dell'alte lodi De' Numi e degli eroi custode è il canto.
Esempio: E Pindem. Poes. 250: Un mucchio d'ossa Sente l'onor degli accerchianti marmi, O de' custodi delle sue catene Cale a un libero spirto?
Definiz: § VII. E altresì figuratam. e poeticam., detto di Ciò che conservi, preservi da corruzione, o simili, checchessia. –
Esempio: Pindem. Poes. 21: Io ti saluto e inchino, o di Natura Custode, e ad occhio uman visibil Dio (il Sole). Che senza te fòra la terra? oscura Mole, cadente nell'orror natìo.
Definiz: § VIII. Custode in alcuni istituti letterarj o scientifici, come accademie, musei, biblioteche, e simili, è titolo oggi non molto comune, dato a Chi sia ad essi preposto, od anche semplicemente che abbia in essi alcun importante ufficio: che nel più de' casi si direbbe o Conservatore, o Direttore, o Presidente, o altro simile. –
Esempio: Dat. Lett. ined. 52: Ho sentito con molto gusto l'elezione del sig. Luca Olstenio alla carica di primo custode della Vaticana.
Esempio: Red. Lett. 1, 260: In questo giorno.... intendo che il sig. Gio. Maria Crescimbeni, Custode degli Arcadi di Roma, le ha fatto sapere che ec.
Esempio: Targ. Prodr. Tosc. 109: Il Casabona confermato Custode del Real Giardino dei semplici.... Viaggio del Casabona in Candia per cercare piante.... Catalogo che fece delle piante di esso Giardino.
Esempio: E Targ. Prodr. Tosc. appr.: Costituzione della carica di Custode del Giardino de' semplici in Pisa, separata e diversa dalla Lettura di semplici.
Definiz: § IX. Fu anche titolo di Chi era preposto al governo ed amministrazione di qualche pio luogo, come chiesa, spedale, o simili. –
Esempio: Borg. V. Disc. 2, 498: Il governo di questo spedale.... era alla cura generalmente de' Canonici, che vi deputavano alla cura speciale un prete, sotto nome di custode, e ne teneva conto a parte.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 579: Gli oratorj talmente erano in potere de' laici, che li potevano governare per mezzo di qualche cherico amovibile; perciò non era vietato ad essi laici il mettervi de' custodi.
Definiz: § X. Ed altresì Titolo d'uno degli ufficiali dei Concilj. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 179: Costituirono uffiziali del santo Concilio, cioè, monsignore di Santa Croce presidente, e monsignore di Lutrec, custode, quattro protonotarj,... che hanno a rivedere e correggere tutte le scritture che si faranno nel detto Concilio, e più altri uffiziali.
Definiz: § XI. Oggi comunemente si chiama così Quel servente d'un pubblico ufficio qualsiasi, che, o da sè solo o con altri suoi pari, ne apre e chiude l'ingresso, ne cura la nettezza, l'ordine materiale, la sicurezza degli oggetti, ed ha altre simili ingerenze. –
Esempio: Pindem. Poes. 326: Oh bello! oh raro! Ma del Museo tra sè ride il custode.
Definiz: § XII. Custode de' Sigilli, e poeticam. custode del Sigillo reale, vale lo stesso che Guardasigilli. –
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 13: Questa relazione essendo stata letta nel gabinetto in presenza delle Loro Maestà, il Custode de' sigilli parlò poco o niente.
Esempio: Pindem. Poes. 60: Seguon la voce del Monarca i detti Del buon custode del real sigillo.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 24: Il Parlamento voleva opinare a pluralità di suffragj, e il Custode de' sigilli Lemoignon tenea fermo che, presente il re, non dovessero darsi i voti.
Definiz: § XIII. Custode de' secreti, vale poeticam. Segretario di Stato, Ministro. –
Esempio: Tass. Gerus. 17, 12: Alza il più degno La nuda spada, del rigor ministra; L'altro il sigillo ha del suo ufficio in segno. Custode un de' secreti, al re ministra Opra civil ne' grandi affar del regno;... l'altro ec.
Definiz: § XIV. Angelo custode. –
V. Angelo, §§ III e IV.
Definiz: § XV. E Angioli custodi, per ischerzo, si dice alle Guardie, o ai Carabinieri, quand'hanno sotto la loro custodia i rei o gl'imputati.
Definiz: § XVI. Di genere femm.; così come nel lat. custos è d'ambedue i generi. Colei che custodisce comecchessia luogo o cosa, ovvero persona. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 89: La prende un sonno sì profondo e grave, Che sia pur romor grande, ella non l'ode: Onde d'aprir la figlia più non pave Le porte dei balcon, per la custode.
Definiz: § XVII. E figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 36: Mente, degli anni e dell'oblio nemica, Delle cose custode e dispensiera, Vagliami tua virtù, sì ch'io ridica Di quel campo ogni duce ed ogni schiera.
Definiz: § XVIII. E Custode chiamiamo Quella servente d'un pubblico istituto, e propriamente o d'istruzione o di carità o simili, che ne custodisce l'ingresso, ne cura la nettezza, ed ha in esso altre simili ingerenze.
Definiz: § XIX. Custode, in forza d'Add., vale Che custodisce: ma è proprio del linguaggio poetico. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 355: Ratto che paventoso abbandonai La custode pretesta, ed ai succinti Lari la borchia pueril sacrai ec. (qui figuratam.).