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1) Dizion. 5° Ed. .
DISSONARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
DISSONARE.
Definiz: Neutr., usato talora con la particella pronominale. Non accordarsi, Far disaccordo; detto di suoni, voci, note. Contrario di Consonare.
Dal lat. dissonare. ‒
Esempio: Cellin. Pros. 232: Cicalare si è il cigolare degli uccelli, il quale non ha tuono nessuno, nè con nulla si accorda, se bene e' non si discorda; questo si è un mormorio, il quale se bene non consuona, ancora non dissuona.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 281: Dissuona [la quarta unita con la quinta] a segno di non esser tollerata dall'udito, se non se risoluta.
Definiz: § I. Per similit. ‒
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 47: Per molto che gli oriuoli dissuonino in fra loro, non però mai avverrà che l'un mostri l'ora del mezzodì, mentre l'altro segna la mezza notte.
Definiz: § II. Figuratam., Non corrispondere, Non conformarsi, Esser differente o diverso, e simili; e talvolta anche Dipartirsi, Allontanarsi, Non seguire. ‒
Esempio: Cavalc. Poes. 3, 80: In sè virtù ciascun procuri avere: Per virtù d'altri nulla mente è buona. Chi da quel ben, che loda, si dissona, Iusto giudicio spetti ricevere.
Esempio: Guiducc. Lez. 131: Essendo egli in tutti gli altri componimenti ingegnoso, acuto, e sopra tutto molto pio, non è verisimile che in questo pensiero dissonasse.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 391: Il medesimo fatto dissuona tanto dalla ragione, che non pare conciliabile nè con le attenzioni di Cortes, nè col genio ec.
Esempio: Forteguerr. Cap. 177: La sua parola dal cuor non dissuona.