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1) Dizion. 5° Ed. .
INFINITIVO.
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Dizion. 5 ° Ed.
INFINITIVO.
Definiz: Add. Term. de' Grammatici. Aggiunto di quel Modo del verbo modo infinitivo che per la desinenza de' suoi tempi non determina nè il numero nè la persona; ed usasi più spesso in forza di Sost.: comunemente Infinito.
Dal basso lat. infinitivus. –
Esempio: Giambull. P. F. Ling. Fior. 1, 84: Lo infinitivo, da alcuni detto verbo infinito, e dal Gellio indefinito, cioè senza termine e fine alcuno, fu giudicato dagli Stoici più tosto nome del verbo, che modo o altra cosa di quello.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 49: Fia anche forse chi dirà che nella stessa clausula.... abbia alcuna durezza per lo saltar che fa di subito all'infinitivo.
Esempio: E Salv. Avvert. 2, 135: Cominciam dallo 'nfinitivo; così si nominan da' gramatici quelle voci del verbo, nelle quali nè persona nè numero non vien fatto che si determini.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 452: È soavissimo, tenero, esente del vezzo greco, a cui usare le volgari lingue nostre sono più acconce per l'uso dello articolo, che anche all'infinitivo, facendogli fare la figura di nome, si adatta.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 510: Nel greco la frase è più piana, coerente alla nostra, nella quale l'infinitivo si costruisce coll'articolo, come i nomi.