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1) Dizion. 5° Ed. .
LINGUACCIA.
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LINGUACCIA.
Definiz: Peggiorat. e Dispregiat. di Lingua. Lingua cattiva. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 48: Ma col burro, come sdelinquito e stucchevole, non è ben friggere certe linguacce fradice e senza sale (qui in locuz. figur.).
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Franc. Son. 80: Quella linguaccia che cinguetta in rima, Un fegato par proprio di castrone.
Esempio: Grazz. Comm. 60: Tu hai sempre cotesta linguaccia acconcia a dir male.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 261: La loro pazienza sarà dunque mordersi arrabbiatamente quella linguaccia, che ora parla sì scioccamente.
Definiz: § II. Pur figuratam., detto di persona, vale Maldicente, Maledico. –
Esempio: Varch. Ercol. 122: Questi tali maldicenti si chiamano a Firenze male lingue, linguacce, ec.
Esempio: Cellin. Vit. 416: A un tratto quest'uomaccio disse: Ahi cattiva linguaccia, o dove lasci tu 'l mio disegno?
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 28: Nè si debbe guardar s'una linguaccia Mormora al vento, chiacchiera e canzona, Mescolando in un mazzo La fanciulla, il ragazzo.... Fuor del ver.
Esempio: Fag. Comm. 5, 309: Non sapere tenere in sè queste cose, con tanto discapito della mia pudicizia: e sapete non mancan linguacce.
Esempio: E Fag. Comm. 6, 229: E chi dice in contrario è una linguaccia, un mormoratore, un plebeo.
Esempio: Bracc. R. Dial. 4: Voi sapete meglio di me che non si può contentar tutti in questo mondo; e che non mancano mai nè delle linguacce, nè delle genti invidiose.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 2, 16: Uh che linguaccia! Così ad una donna onorata come me? Me l'aspettavo qualche invenzione così.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 178: Le linguacce che direbbero? In tal secol, crederebbero Che il mio mal fosse prodotto ec.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 7: È un piacere Quando si ha sete, veder gli altri bere! – Alto, linguaccia!
Definiz: § III. Linguaccia, usasi comunemente in senso fisico per Lingua molto patinosa a cagione d'imbarazzo di stomaco.