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ARROSSIRE.
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ARROSSIRE.
Definiz: Neutr. Divenir rosso, Tingersi di color rosso. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 195: Prendi le corniole, quando cominciano ad arrossire, e le more.... quando son grosse o vero incominciano ad arrossire.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 227: Fichi.... ugnera' gli con sugo della cipolla lunga, mischiato con olio e pepe, allora che son grossi e cominciano ad arrossire.
Definiz: § I. Neutr. e Neutr. pass. arrossirsi Farsi rosso in viso per vergogna, e anche semplicemente Vergognarsi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 35: Nel viso s'arrossì l'angel beato, Parendogli che mal fosse ubidito Al Creatore.
Esempio: Cas. Pros. 2, 45: E chi si diletta di fare arrossire altrui.
Esempio: Guar. Past. fid. 3, 5: Non t'arrossire, Non t'arrossir, chè questo è mal comune.
Esempio: Red. Lett. 3, 45: Io mi sono arrossito nel leggere che la signora Anna.... abbia gradito queste bagattelle da villa.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Un gentiluomo se ne può servire [delle gambe], Senza i grand'avi suoi fare arrossire.
Definiz: § II. E in forza d'Att. Tingere in rosso, Far divenire rosso. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 122: Quel colore, nel quale li tempi del mattino arrossiscono l'aria, impallidío.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 67: E con quel colpo l'elmo mi cavasti, Tanto ch'ancor n'arrossisco la guancia.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 7, 67: Ulivier tutto arrossì, come fanno Gli amanti presso alla dama, il visaggio (viso).
Definiz: § III. E per Far vergognare. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 5, 209: L'esser nuda arrossimmi, e forse questo Accendea l'amor suo di maggior fiamma.