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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCIONE.
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CONCIONE.
Definiz: Sost. femm. Adunanza di cittadini convocati ad udire alcuno che parla, specialmente di cose pubbliche.
Dal lat. concio. –
Esempio: Machiav. Disc. 23: Quando queste opinioni fussero false, e' vi è il rimedio delle concioni, che surga qualche uomo da bene, che, orando, dimostri loro come e' s'ingannano.
Esempio: E Machiav. Disc. 138: Pacuvio.... chiamò il popolo a concione.
Esempio: E Machiav. Disc. 139: E chiedendo Pacuvio che facessero lo scambio, si racchetò tutta la concione.
Esempio: Caran. Polien. Strat. 68: Quando i Mendesi sdegnati forte, raunati alla concione, egli (Agesilao) sì prese a dire.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 55 t.: Ma da quelle concioni fu mai alcuno di voi che se ne tornasse a casa più ricco?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 256: Se Aristofane avesse dato agli Ateniesi suoi in una concione quegli ammaestramenti che diede loro nelle commedie, lo avrebbero tagliato a pezzi; laddove in teatro ridevano smascellatamente, e dicevano che avea ragione.
Definiz: § I. Trovasi anche per Parlamento, Assemblea. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 15: Potette mostrare [il Savonarola] a' cittadini Fiorentini gli errori de' passati Stati, e di voltarsi a costituire uno Stato libero ed universale, dove il Popolo fusse padrone di dare i magistrati, e di confermare le leggi mediante una concione ragunata, che si chiamò il Consiglio grande.
Esempio: E Segn. B. Polit. volg. 105: In amendue queste republiche è la concione, la quale non è nell'un luogo nè nell'altro padrona di cosa alcuna; ma solamente di confermar le provisioni vinte nel Senato e nei Cosmi.
Definiz: § II. E per Discorso tenuto in una concione, Arringa. –
Esempio: Nard. Liv. Dec. 56: I primi del Senato dicevano che quella era stata una concione degna del magistrato ed imperio consulare, degna di cotanti consolati da lui [T. Quinzio] esercitati, degna della sua vita piena di onori.
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 162: Rimproverando [Tullio] ad Antonio, ch'essendosi egli spogliato fra' Luperci, avesse poi d'improvviso a quel modo indecente fatta una concione al popolo.
Definiz: § III. Concione dicesi altresì Quella parlata che uno storico mette in bocca ad alcun personaggio. –
Esempio: Machiav. Stor. Ded. 149: Quanto io sia discosto dalle adulazioni si cognosce in tutte le parti della mia Istoria, e massimamente nelle concioni, e ne' ragionamenti privati, così retti come obliqui.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 176: Ascoltiamo Livio medesimo, e nella concione di L. Valerio tribuno.