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Dizion. 5° Ed. .
AGNO
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AGNO. Definiz: | Sost. masc. Chiamasi così un'enfiagione che vien nell'anguinaia. |
Dal lat. agnascor, quasi Agnascenza, Nascenza. − Esempio: | Franc. Son. 57: Convien l'agno rifigli, e se rifiglia ec. |
Esempio: | Grazz. Rim. 2, 198: E gli agni e le cancrene Curar con arte. |
Definiz: | § I. Tagliar l'agno a checchessia, trovasi figuratam. per Toglier l'appicco, l'occasione. − |
Esempio: | Buonarr. Fier. 2, 1, 1: Aggiustare e fermar ragion di sconti, Per tagliar l'agno a qualsivoglia lite. |
Definiz: | § II. Tagliarsi l'agno, detto proverbialmente del Fare animosa risoluzione in cosa che ne tenga sospesi. − | Esempio: | Ambr. Furt. 1, 3: Tagliatevi l'agno, cavatevela di casa più presto; meglio è con Gismondo, che arà anch'egli la sua. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 2, 232: Eh tagliatevi l'agno! Chè le cose che dan fastidio è bene Finirle presto. | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 226: Non muore il poverello, e non ardisce, Come si dice, un dì tagliarsi l'agno, Onde il veleno a bell'agio smaltisce. |
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