Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LASCIVIA.
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LASCIVIA.
Definiz: Sost. femm. Movimento disonesto di corpo e d'animo dissoluto, procedente da intemperanza carnale.
Dal lat. lascivia. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 144: Ei (Amore) nacque d'ozio e di lascivia umana, Nudrito di pensier dolci e soavi.
Esempio: Tass. Lett. 1, 146: La lascivia di Tancredi, che ne la sua matura età era inescusabile, formandolo io giovinetto, si può men difficilmente perdonare a la tenerezza de gli anni.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 343: Quando anche ciò fosse vero, che importerebbe a giustificare il poco abborrimento che avete voi alla lascivia?
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 223: Dice san Gregorio: Gli occhi sono da reprimere e raffrenare della lascivia della sua volontà, come rapitori e inducitori a colpa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 53: Il suo vestir delizïoso e molle Tutto era d'ozio e di lascivia pieno.
Esempio: Tass. Lett. 1, 161: Ho moderata assai la lascivia de l'ultime stanze del vigesimo, tutto che da l'Inquisitore fosse vista e tolerata, e quasi lodata.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 376: Nè vuol che tra i poetici delirj Fiato m'infetti di lascivia, e fume Vapor che saglia ec.
Definiz: § II. E per Atto lascivo, Azione lasciva; ed altresì Parola o Concetto lascivo, e simili. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 373: Lasciò andare messer Piero infinite lascivie e voluttà, alle quali egli era volto, e dettesi in tutto alle lettere.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 277: Venere, che da' poeti è conosciuta per madre di tutte le lascivie amorose.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 574: Questa maniera di vivere appariva più presto una lascivia di sfrenati costumi, che saccenteria di nuove credenze intorno a' sacri misterj della religione, de' quali poco si travagliavano.
Esempio: Crudel. Rim. 97: Se di bocca mi sdrucciola improvvisa Una lascivia, un lubrico concetto, Il popol sì smascella dalle risa.
Esempio: E Crudel. Rim. 102: Qui son mille sconciature D'espressioni tartagliate, Che poi formano figure Di lascivie indovinate.
Esempio: Pap. L. Coment. 8, 64: Negletta e perversa era la instituzione della gioventù e particolarmente della nobile, che.... ne' giuochi, nei sollazzi e nelle lascivie spendeva l'età.
Esempio: Lambr. Elog. 153: Le nazioni non si costituiscono, non si assodano; noti si rendono rispettabili col morbido vivere, con le lascivie, con lo spregio d'ogni venerabile cosa; roa con l'annegazione, col senno, con la fede.
Definiz: § III. Figuratam., per Cosa, Ornamento, Qualità, procace, lasciva, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 30: Con delicato culto adorno, spira Tutto odori e lascivie il crine e 'l manto.
Definiz: § IV. E figuratam., detto di lingua, stile, poesia, e simili, vale Modo affettato, ricercato, Vezzo, e simili. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 81: Non offende gli orecchi della gente Colle lascivie del parlar toscano, Unquanco, guari, mai sempre è sovente.
Esempio: Tass. Pros. div. G. 1, 51: Non è disconvenevole nondimeno al poeta epico, ch'uscendo da' termini di quella sua illustre magnificenza, talora pieghi lo stile verso la semplicità del tragico, il che fa più sovente: talora verso le lascivie del lirico, il che fa più di rado.
Definiz: § V. E per Piacere, Vaghezza, Diletto. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 162: La natura stessa delle cose.... non resta mai l'un dì più che l'altro di scherzare con lascivia dietro al troppo piacere delle bellezze. Lascio l'altre cose indietro, e quel ch'ella fa nel dipignere i fiori ec.
Definiz: § VI. Trovasi per Sfrenatezza, Abbandono di sè, in checchessia. –
Esempio: Bocc. Laber. 167: Quantunque l'entrare di questo luogo sia apertissimo a chi vuole entrarci con lascivia e con mattezza, egli non è così agevole il riuscirne, ma è faticoso, e conviensi fare e con senno e con fortezza.