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Dizion. 5° Ed. .
AUGELLO.
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AUGELLO. Definiz: | Sost. masc. Lo stesso che Uccello; voce più propria della poesia, che della prosa. Nel plur. fa anche Augei. |
Dal basso lat. aucellus. – Esempio: | Dant. Inf. 3: Gittansi di quel lito ad una ad una Per cenni, come augel per suo richiamo. | Esempio: | E Dant. Purg. 24: Come gli augei, che vernan lungo il Nilo, Alcuna volta di lor fanno schiera. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 174: Là, onde 'l dì vien fore, Vola un augel, che sol senza consorte, Di volontaria morte Rinasce. | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 5: Non si destò fin che garrir gli augelli Non sentì lieti, e salutar gli albori. |
Definiz: | § Per similit. detto di quadrupede alato. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 2, 46: Che per via strana, inusitata e nuova Cavalca Armato il quadrupede augello. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 2, 58: Intanto Eto e Piroo con gli altri augelli, Che senton della sferza il moto e 'l vento. |
Esempio: | E Anguill. Ovid. Metam. 5, 68: Ma più d'ogni altra cosa si ragiona Delle nov'acque cristalline e belle, Ch'a quell'augello qui far sorger piacque. |
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