Lessicografia della Crusca in rete

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MINUZZAME
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MINUZZAME.
Definiz: Sost. masc. Quantità confusa, Ammasso, di parti minute, o spezzate, di checchessia; e più particolarmente di certi metalli lavorati: Pezzame. –
Esempio: Stratt. Port. 58: Minuzzame, o ritagli d'ottone, il cento a peso lire dua.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 98, 2: Minuzzame. Quantità di minuzzoli e piccoli pezzuoli, ed è termine proprio degli artefici del ferro, come fabbri e magnani, che i ritagli del ferro chiamano minuzzame, e lo vendono per rifondere.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 57: Terminano alcuni di loro (dei nomi collettivi) in ame; siccome.... minutame, minuzzame ec.
Definiz: § I. E trovasi per Quantità di minuzzoli, di bricioli, di cose minute. –
Esempio: Stor. Vend. Crist.: Manicai di quelli pani e di quelli pesci, e superchionne venti cofani pieni di minuzzame.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 2, 20: Il talco, per isfogliarlo, non abbisogna d'altro che d'essere preso al taglio per la sua vena: per qualunque altro verso egli si dividesse, andrebbe in fregoli e minuzzame.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 31, 2, 102: Sappiamo che il massiccio del muro dentro è calcina, renaccio, tufo e minuzzame di sassi, come qualunque altro muro di cucina e di stalla.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 1, 139: Santo Ireneo condanna il minuzzame e la sottigliezza delle quistioni d'Aristotile, che avevano fornito d'arme l'eresia.