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DISSENTERIA e DISENTERIA.
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DISSENTERIA e DISENTERIA.
Definiz: Sost. femm. Flusso di materie fecali accompagnato da qualche poco di sangue.
Dal lat. dysenteria, e questo dal grec. δυσεντερία. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 124: Fanno pro [le fave] alla dissenteria, ch'è soluzion di ventre con sangue.
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 187: Il padre del detto Publio infermò gravemente di febbre e di dissenteria.
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 22: La cenere di rami di fichi, temperata con acqua, e fatto cristeri, sana la disenteria.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 86: Io l'ho spesso usato (l'olio di lentisco) con non poco giovamento nella disenteria.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 28: Ad un chierico.... afflitto da gravissima dissenteria.... rese la sanità.
Esempio: Red. Lett. 1, 25: L'acqua del Tettuccio.... è il solo ed unico vero e certissimo rimedio contro tutte le disenterie, a tal segno che in Firenze è bene sfortunato colui che muore di disenteria.
Esempio: Targ. Valdin. 1, 107: Nel 1717, e di nuovo nel 1725, regnò nelle pianure della Valdinievole un'influenza di disenterie e diarree biliosissime, e con abbondanza grande di vermi; ed il più sicuro rimedio fu l'acqua del Tettuccio.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 168: Niccolò Cesio .... ratifica nell'acqua del Tettuccio la special facoltà di curare le disenterie, usata in bevanda e in clisteri.
Definiz: § Figuratam. e in modo basso, per Stimolo grande, Desiderio irrequieto, e simili. ‒
Esempio: Menz. Sat. 289: Ei dice genuflesso: o Santa Egeria, Io son pure il tuo Numa; or d'esser Vesco Stagnami la mordace dissenteria.