Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LELLARE
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LELLARE.
Definiz: Neutr. Voce bassa, oggi non comune, e vale Andar lento nel risolversi e nell'operare, Baloccarsi, Dondolarsi, Gingillarsi, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 20: L'amico, che avea pur voglia ch'egli andasse a Firenze,... gli disse: E' non si vuol stare a lellare, anzi si vuol pigliare partito, innanzi che gli altri piglino luogo prima di voi.
Definiz: § E in forza d'Att., unito al pronome La, forma una maniera che vale più propriamente Differire, Indugiare a fare, la cosa di cui si parla. –
Esempio: Varch. Ercol. 70: Ogni volta che ad alcuno pare aver ricevuto picciolo premio d'alcuna sua fatica, o non vorrebbe fare alcuna cosa, o dubita se la vuol fare o no..., si dice: e' nicchia, e' pigola, e'miagola, e' la lella, e' tentenna, ec.
Esempio: E Varch. Suoc. 4, 5: Gismondo tu hai udito; non bisogna star più a lellarla.
Esempio: Grazz. Comm. 356: Ch'è di Federigo? C. Eh, eh! così, così. D. Tu la lelli così? che vuol dire?