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1) Dizion. 5° Ed. .
DORMIZIONE.
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DORMIZIONE.
Definiz: Sost. femm. Il dormire; ma oggi è voce di raro uso, e non si approprierebbe altro che in modo figurato alla morte dei giusti.
Dal lat. dormitio. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Lo trapassamento de' giusti non è morte, ma èe dormizione nelle braccia del Signore.
Esempio: Ugurg. Eneid. 175: Quando il sonno leggiero venendo dalle stelle del cielo disperse l'aere tenebroso e caccioe l'ombre domandando te, o Palinuro, e aducendo a te innocente triste dormizioni.
Esempio: S. Ag. Espos. Salm. 6: Il dormire di colui, che muore, puote prendere per lo sonno del morto, sì che la dormizione sia per la quale si passa al sonno, siccome è lo destamento, per lo quale si passa al vegghiare.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 46: Così li smemorati e dormienti, se innanzi alla furia e dormizione avevano contraria volontade, non ricevono il sacramento.
Esempio: Rinaldesch. Espos. Salm. 94: E non darò sonno agli occhi miei, ed alle mie palpebre non darò dormizione.
Esempio: Buonarr. F. Vetr. ant. 52: Nè la morte è più morte, ma ha solo il nome di morte, anzi è stato tolto via il nome medesimo, poichè non la chiamano più morte, ma dormizione e sonno.
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 255: Alcuni antichi martirologj non altramente accennano la morte de' giusti, che con nome di dormizione.