Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MANICARETTO
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MANICARETTO.
Definiz: Sost. masc. Vivanda composta di più cose appetitose. È forma vezzeggiativa del sostantivo manicare. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 200: Minuzzatolo e messevi di buone spezie assai, ne fece uno manicaretto troppo buono.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 201: Il cuoco gli mandò il manicaretto, il quale egli fece porre davanti alla donna.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 521: Visto che e' non mangiava, perchè in fatto E' si sentia indisposto, venne tosto Alla cucina; e d'un manicaretto, Che aria fatto tornar il gusto ai morti, Prese un piatto e portollo a Sedechia.
Esempio: Tass. Dial. 1, 357: Levate le carni e i manicaretti di tavola, vi furono posti frutti d'ogni sorte in molta copia.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 487: Gli uomini..., sotto spezie di corroborarsi, s'uccidono con la copia di saporitissimi ma gravissimi sughi e manicaretti.
Esempio: Red. Lett. Opp. Vip. 45: Il giorno seguente preparai a due cagnuoli un saporito manicaretto di capi di vipere leggiermente lessati.
Definiz: § In locuz. figur. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 98: Ella (la Fantasia) non solo realmente e da vero al povero e spelacchiato cittadino dà l'acqua alle mani, ma gli ordina ancora quei manicaretti vezzosi, e quelle scimunite tariffe d'uniformi e consuete vivande, ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 68: L'eloquenza del Priore è da stimarsi da te un gentilissimo lacchezzino o manicaretto da mangiarsi dopo lo stufato delle mie lettere.