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Dizion. 5° Ed. .
LIVIDEZZA
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LIVIDEZZA. Definiz: | Sost. femm. Astratto di Livido. Qualità di ciò che è livido, Color livido; e propriamente Quella nerezza che fa il sangue sulla pelle, a cagione di battiture, percosse, e simili. – | Esempio: | S. Bern. Pist. 3: O vero legato alla colonna, il quale è sostegno e vera nostra colonna. O vero battuto e sferzato, per lo cui livore e lividezza siamo tutti sanati. | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 811: La lividezza denota la sozzezza di tali peccati, lo freddo il privamente della carità, lo fremito dei denti l'abominazione e diffamazione che anno fatto. | Esempio: | Vasar. Lett. M. 293: Formasi la saviezza nelle teste, con le smortezze e lividezze dei volti. |
Definiz: | § I. Per similit. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 304: Il color naturai di sua bellezza, Volto in viltade, prese lividezza. |
Definiz: | § II. E figuratam. – |
Esempio: | Speron. Op. 1, 87: Ove (in certi visi) benchè il belletto sia folto, nondimeno così proprio per entro lui lo smorto vecchio vi si discerne, come sotto a poca calcina la lividezza di un muro affumato si manifesta. |
Definiz: | § III. E per Livore. – |
Esempio: | Cess. Scacc. volg. 30: Cambuse re di Persia fue tanto crudele, che vivo fece scorticare
un iudice non iusto, il quale per odio e per lividezza d'animo avea condennato ingiustamente un suo nemico. |
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