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1) Dizion. 5° Ed. .
COSTUMANZA.
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COSTUMANZA.
Definiz: Sost. femm. Costume seguito da un dato ordine di persone o da un dato popolo, e concernente più che altro certi atti della vita. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Operano consuetamente e secondo la costumanza loro antica.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Questa è la costumanza degli uomini eretici, che essi prendono contro a noi gloria della lor giustizia.
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 3, 292: Essere stato una volta conveniente oggetto del rigor delle leggi ciò che per lo frequente uso in ordinaria costumanza è passato.
Esempio: Mont. Poes. 1, 356: In remote a portar barbare terre Merci a vicenda, e, più d'assai che merci, Costumanze e follie, morbi ed errori.
Esempio: Pindem. Poes. 339: Noia, splin, costumanza, e quel suo fosco Aere,... Caccian di nido vêr l'estate il ricco Britanno.
Esempio: Zannon. Urn. Etr. 107: Non sono da cercarsi sempre nelle pitture di queste stoviglie argomenti mitologici, ma talora vi si debbon vedere delle domestiche costumanze.
Definiz: § I. E per Abito, Abitudine; ed altresì Modo di comportarsi, Contegno. –
Esempio: Stor. Barl. 57: Ben ti guarda che tu non lasci venire sopra te neuna mala costumanza, ma sì tosto come tu fossi caduto in alcuno piccolo peccato, sì ti rileva tosto.
Esempio: Libr. Sagram. R. 51, 26: Molti peccati avvengono di tale costumanza.
Esempio: Sassett. Lett. 98: Fo boto a Dio, che se e' non muta costumanza, ch'io il farò dolente.
Definiz: § II. E per Ciò che è ordinario, consueto. –
Esempio: Dant. Rim. 233: Vostra cera gioiosa, Poichè passa ed avanza Natura e costumanza, Bene è mirabil cosa.
Definiz: § III. Si usò per Buona creanza. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 28: La terza costumanza Che ti convien a tavola servare.
Definiz: § IV. Ed anche per Dottrina od Arte concernente il costume ossia i buoni costumi. –
Esempio: Tratt. Virt. mor. V. 19: Talento mi è preso di ricontare l'insegnamenti de li filosofi di quella dottrina ch'è chiamata Costumanza.
Esempio: E Tratt. Virt. mor. V. 20: Noi assembravamo la scienza di costumanza, e mettavamo in uno scritto.
Definiz: § V. Ed altresì per Conversazione, Pratica. –
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 45: Dilungati dall'aspetto del mondo: sta in silenzio: non ricevere per usanza gli amici nella cella tua,... salvo che coloro che sono di tua costumanza, e di tuo arbitrio, e compagnia.