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1) Dizion. 5° Ed. .
INDUSTRE.
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INDUSTRE.
Definiz: Add. Che ha, Che usa, industria, cioè diligenza ingegnosa a fine di utilità, Industrioso: ed è voce più specialmente propria della poesia o del nobile linguaggio.
Lat. industrius. –
Esempio: Alam. L. Gir. 7, 63: Ma venuto all'età che più si agogna, Ch'è 'l mezzogiorno del mortal levante, I sei passati intorno a i sette lustri, Tutti altri avanzerà possenti e 'ndustri.
Esempio: Buonarr. Sat. 2, 228: Quel venerabil vaso di Pandora, Che tanti ne versò mali e cattivi, Ci fece industri al ben che n'avvalora.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 142: Non sai che quando il nido face Da lui prende quei fiocchi industre augello, E con essi più molle e più tenace Rende alla prole il preparato ostello?
Definiz: § II. Detto in particolare di chi esercita un mestiere, un'arte, una professione. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 75: Ma nè sì bella seta o sì fin oro Mai Fiorentini industri tesser fenno.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 30: Tempo verrà che fian d'Ercole i segni Favola vile a i naviganti industri.
Esempio: Bald. Vers. 7: Come industre nocchier quel legno formi, Ch'e' de' guidar per non segnate vie, ec.
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 5: Onde furono i Fiorentini dall'ingegnoso e dotto poeta messer Lodovico Ariosto chiamati industri, cioè industriosi.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 223: Col fuoco il fabro industre il ferro stende Al concetto suo nuovo e bel lavoro.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 81: Era dell'infelice assidua cura D'uova fornir la sua rustica sede; E dar così di picciola premura A industre villanella ampia mercede.
Esempio: Leopard. Poes. 61: E come prima il tetto Rosseggerà del villanello industre, ec.
Esempio: E Leopard. Poes. 98: La schiera industre Cui franger glebe o curar piante e greggi Vede l'alba tranquilla e vede il vespro, Se ozïosa dirai, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 318: Come l'industre bambinel Trentino, S'arrampica agilissimo e leggero A spazzarti la cappa del cammino.
Definiz: § III. E detto di artista, per Ingegnoso e destro, Abile nell'arte sua. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 42: E seppi poi, come i demòni industri, Da suffumigi tratti e sacri carmi, Tutto d'acciaio avean cinto il bel loco, Temprato all'onda ed allo Stigio foco (qui per similit.).
Esempio: E Ar. Orl. fur. 7, 11: Di persona era tanto ben formata, Quanto me' finger san pittori industri.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 10, 96: Creduto avria che fosse statua finta O d'alabastro o d'altri marmi illustri Ruggiero, e su lo scoglio così avvinta Per artificio di scultori industri.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 42: Era questi infra i più industri ingegni, Ne' meccanici ordigni uom senza pari.
Definiz: § IV. Figuratam., detto di arte, opera, mano, strumento, e simili, vale Volto, Diretto, ovvero Adoperato, a produrre o riprodurre ingegnosamente checchessia. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 22: Veggio, o parmi vedere,... Uom che l'Asia ornerà co' fatti illustri, E del fecondo Egitto avrà il governo. Taccio i pregi dell'ozio e l'arti industri, Mille virtù, ec.
Esempio: Bracciol. Schern. 10, 1: Tosto che penetrò nel laberinto L'involatrice dell'industre lima, ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 8: Non ho potuto Non dar l'orecchio a quella industre loro Semplice provvidenza: e fo giudizio, Che tanto importa il suo piombo al minore, Quanto al grande il suo oro.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 47: Un brutto, il quale fatto dalla natura non possiamo riguardar senza noia, con estremo piacere da mano industre rimiriamo dipinto.
Esempio: E Dat. Vit. Pitt. 96: Vedevasi, per opera degl'industri pennelli, alzarsi dall'onde la bella figlia del mare.
Esempio: Pindem. Poes. 21: Che son (le gemme) senz'opra di sculture industri?
Esempio: E Pindem. Poes. 181: Roma Si compone i suoi Dei, che più non teme, Poichè gli ha in marmo e in òr: noi quell'industre, Quel profano scarpel, che impietra i Numi, Non conosciam: non li serriam tra i muri D'un labil tempio noi.
Definiz: § V. Detto di opera o fatica intorno a checchessia, vale Che contiene in sè industria; e detto di lavoro, oggetto, e simili, Lavorato con industria, Fatto ingegnosamente: anche, per similit., parlandosi d'animali. –
Esempio: Bracciol. Schern. 15, 3: E chi scolpisce, o semina il colore O in tela, o in calce, o per l'industre arazzo, ec.
Esempio: E Bracciol. Schern. 20, 63: Ferve l'opera industre, e se ne fanno Mille gran piatti (di maccheroni) a guerreggiar domani; E sopra tutti, oh largità infinita! Era sparso il formaggio alto due dita.
Esempio: Red. Poes. 161: Ape gentil, che intorno a queste erbette Susurrando t'aggiri a sugger fiori, E quindi nelle industri auree cellette Fabbrichi i dolci tuoi grati lavori; ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 8: Quei che la marina Teti Sanno nomare, e la palude trista D'Averno, e di Vulcan le industri reti.
Esempio: Parin. Poes. 43: Nè disdegnar con le sanguigne dita Di ripulire ed ordinar quel nodo, Onde l'elsa è superba: industre studio È di candida mano.
Esempio: E Parin. Poes. 83: Oh depravati ingegni Degli artefici nostri! Invan si spera Dall'inerte lor man lavoro industre, Felice invenzïon, d'uom nobil degna.
Definiz: § VI. E detto di azione, per Condotto, Operato, con industria, ingegnosamente, secondo certe norme. –
Esempio: Pindem. Poes. 83: Qual suggetto ai poeti, ohimè! più caro, Che forti scontri di guerrier feroci, Colpi assestati con funesta cura, Ingegnose ferite e stragi industri?
Definiz: § VII. Industre in checchessia, o di checchessia, vale Che usa industria in quello, Che lo esercita con industria, con diligenza ingegnosa. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 84: Gioveni in arme pratichi ed industri, Tutti o signori o di famiglie illustri.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 3: Altri, d'altre arti e d'altri studj industri, Oscuri fai [o Avarizia], che sarian chiari e illustri.