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1) Dizion. 5° Ed. .
ACCUSATORE.
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ACCUSATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Accusare. Chi o Che accusa, sì al proprio come al figurato.
Lat. accusator. −
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 202: O umile lagrima, tuo è il regno di Dio; tua è la potenzia dinanzi al cospetto di Dio nostro giudice; non temi d'entrare, li tuoi accusatori fai tacere.
Esempio: Vill. G. 137: Non amandolo, nè trattandolo come figliuolo, fece nascere falsi accusatori, che 'l detto Arrigo gli volea fare rubellazione di suo imperio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 64: Datemi pur un che mi guidi presto, E dove sia l'accusator mi mene.
Esempio: Legg. Tosc. 8, 100: S'applichino [le condannagioni pecuniarie] per la quarta parte all'accusatore, essendovi, secreto o manifesto che sia.
Esempio: Segner. Mann. marz. 1, 2: Si mirerà quasi innanzi l'irato giudice, vedrà gli accusatori, udirà le accuse.
Esempio: Alf. Trag. 1, 41: Chi 'l crederia? Accusatore oggi fra voi mi seggo: Giudice no, ch'esser nol posso; e ov'io Accusator di cotal reo non fossi, Qual di voi lo ardiria?
Definiz: § I. Per Incolpatore, Accagionatore. −
Esempio: Salvin. Pros. Rim. 171: In fine vuole l'accusatore scusare il poeta, mettendolo in compagnia d'Omero.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 84: A questo rispondono i miei accusatori che, quando ciò basti a scusar il ritorno, non basta a scusar l'andata.
Definiz: § II. E per Manifestatore, Palesatore. −
Esempio: Mont. Poes. 2, 118: I suoi Liberi accenti, e al crin gli avvolti allori,... M'eran già del suo nome accusatori, All'intelletto mio manifestando Quel grande che cantò l'armi e gli amori.