Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LAPAZIO
Apri Voce completa

pag.74


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
» LAPAZIO
Dizion. 4 ° Ed.
LAPAZIO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Lapato, di cui è forma modificata, oggi non comune; ma si prese anche generalmente per Romice. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 333: Il lapazio, o vero la romice, è calda e secca nel terzo grado..., ed ènne di tre maniere; cioè di quella acuta, che ha le foglie acute, e questa è più efficace; e di quella che ha le foglie larghe, la quale è dimestica, e questa è più convenevole ad usare. Anche è di quella che ha le sue foglie tonde, e la sua virtude è dissolutiva e lassativa, apritiva e sottigliativa. Contr'alla rogna prendasi il sugo del lapazio acuto, e olio mustellino, ec.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. appr.: A maturar gli apostemi, prendasi il lapazio ritondo, e si pesti, e si cuoca in olio o con sugna. A rompere gli apostemi prendasi il lapazio acuto e s'apparecchi nel sopraddetto modo, e vi si ponga. (In tutti questi es. il testo lat. ha: lapathum).
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 472: Chiamasi il lapazio in Toscana volgarmente rombice.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 361: Chi, vedendo in un campo mal coltivato, un'erbaccia, per esempio un bel lapazio, volesse proprio sapere ec.