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1) Dizion. 5° Ed. .
ABBAIATORE.
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ABBAIATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Abbaiare. Chi o che abbaia. −
Esempio: Car. Eneid. 8, 1088: L'abbaiatore Anubi, e i mostri tutti, Ch'eran suoi Dii, contra Nettuno, e contra Venere e Palla armati eran con lui.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 361: Vento non freme, abbaiator mastino, Che tu deggia cantar ecco non vieta.
Esempio: Salvin. Odiss. 284: Di repente Ulisse Videro i cani, matti abbaiatori.
Definiz: § Per similit., Chi o che altamente o sconciamente grida, ciarlando, minacciando, dicendo male d'altrui, e simili. −
Esempio: Bocc. Decam. 3, 205: A cui Aldobrandin disse: Va' via, credi tu ch'io creda agli abbaiatori?
Esempio: S. Grisost. Opusc. 241: Finito che sarà il giuoco delle camuffazioni, allora vedrai quanti abbaiatori si leveranno contro a te, e quanti sparlatori.
Esempio: Varch. Ercol. 52: Abbaiatori si chiaman coloro, i quali abbaiano, ma non mordono, cioè riprendono a torto e senza cagione coloro che, non temendo dei loro morsi, non gli stimano.
Esempio: Segner. Op. 4, 366: Io quando feci da abbaiator tanto ardente, tenni il danno o per vero o per verisimile.
Esempio: Buonarr. Cical. I, 3, 12: E avvegnachè io non ti abbia ancora detto, per qual cagione io Ferragosto mi chiami, io pur ti dirò, perchè tu a favole d'abbaiatori non porti fede.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 9, 302: Vero e sincero parto del secolo decimottavo fu Paoli, ma però prima che il secolo dagli abbaiatori e dagli ambiziosi si guastasse.