Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DIFFAMARE.
Apri Voce completa

pag.297


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
DIFFAMARE.
Definiz: Att. Mettere in mala fama, spargendo cose che detraggono al buon nome, Denigrare l'altrui fama con maldicenza, Infamare.
Dal lat. diffamare. –
Esempio: Dant. Conv. 76: Questi cotali [viziosi] veggiono la persona famosa, incontanente sono invidi, perocchè veggiono assai pari membra e pari potenza, e temono, per la eccellenzia di quello cotale, meno essere pregiati: e questi non solamente passionati mal giudicano, ma, diffamando, agli altri fanno mal giudicare.
Esempio: E Dant. Rim. sacr. 363: Mi vanno diffamando sol perch'io Ho seguitato allora i tuoi conforti.
Esempio: E Dant. Rim. sacr. 372: Tutto lo giorno mi vituperava E diffamava con parlare vario.
Esempio: Libr. Pred.: Fu diffamato e accusato al suo Signore, che egli guastava i suo' beni.
Esempio: Plut. Vit. 29: E questa sirocchia di Cato fu diffamata per Cesare.
Esempio: S. Gir. Grad. D.: La carità si è pacifica e buona, non ischernisce altrui, e non diffama persona.
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 114: Parlarono contra loro al santo Padre, diffamandogli e calunniandogli.