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Dizion. 5° Ed. .
CENERACCIOLO.
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pag.746
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CENERACCIOLO. Definiz: | Sost. masc. Panno che cuopre la conca del bucato, dentro al quale si pone la cenere. |
Definiz: | § I. Dicesi anche la cenere adoperata per il bucato; lo stesso che Ceneraccio. – |
Esempio: | Targ. Viagg. 3, 32: Questi scoli.... hanno talmente roso l'ammasso degli strati suddetti composti di terra floscia come ceneracciolo, che hanno prodotto frane e dirupi. | Esempio: | E Targ. Viagg. 3, 414: Nel fondo di quasi tutte queste buche era in tal giorno dell'acqua di colore di ceneracciolo. |
Definiz: | § II. È anche Termine degli Orafi, e dicesi Quel vaso o piatto che si pone nel fornello per tenere o far cadere la cenere o altro. – | Esempio: | Cellin. Vit. 84: Ed acconcio nel fondo di detto fornello un ceneracciolo grandotto, a guisa di un piattello, gettando l'oro di sopra in su' carboni, a poco a poco cadeva in quel piatto. |
Definiz: | § III. E pure Termine degli Orafi, lo stesso che Ceneraccio. – |
Esempio: | Pegolott. Prat. Merc. 339: Alcuni altri affinano e addolciscono l'ariento selvaggio col piombo, e in ceneracciolo. |
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