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1) Dizion. 5° Ed. .
CENERACCIOLO.
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CENERACCIOLO.
Definiz: Sost. masc. Panno che cuopre la conca del bucato, dentro al quale si pone la cenere.
Definiz: § I. Dicesi anche la cenere adoperata per il bucato; lo stesso che Ceneraccio. –
Esempio: Targ. Viagg. 3, 32: Questi scoli.... hanno talmente roso l'ammasso degli strati suddetti composti di terra floscia come ceneracciolo, che hanno prodotto frane e dirupi.
Esempio: E Targ. Viagg. 3, 414: Nel fondo di quasi tutte queste buche era in tal giorno dell'acqua di colore di ceneracciolo.
Definiz: § II. È anche Termine degli Orafi, e dicesi Quel vaso o piatto che si pone nel fornello per tenere o far cadere la cenere o altro. –
Esempio: Cellin. Vit. 84: Ed acconcio nel fondo di detto fornello un ceneracciolo grandotto, a guisa di un piattello, gettando l'oro di sopra in su' carboni, a poco a poco cadeva in quel piatto.
Definiz: § III. E pure Termine degli Orafi, lo stesso che Ceneraccio. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 339: Alcuni altri affinano e addolciscono l'ariento selvaggio col piombo, e in ceneracciolo.