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Dizion. 5° Ed. .
AFFÈ.
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AFFÈ. Definiz: | Avverb., che anche A fè disgiuntamente si scrive, come modo avverbiale. Sorta di giuramento e d'esclamazione. Per la fede, Sulla fede, In verità. − | Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 2, 15: Quella vecchiotta m'è piaciuta affè. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 1, 350: Questo, affè che mi giugne nuovo, e nuovo, come si dice, di zecca. | Esempio: | Fag. Comm. 3, 143: Affè, costui è svenuto. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 13, 2: Chi non avesse mai veduto mare, Nè fiume o fonte, nè acqua nïente, Noi lo faremmo affè trasecolare In dirgli ec. |
Definiz: | § I. Dalla voce Affè, con alcuna aggiunta, si formano varj altri modj a guisa di giuramento; alcuni de' quali usati solo nel contado, come Affeddeddio o Affè di Dio, Affeddimmio, Affeddeddina, Affeddedieci o Affè de' dieci, Affeddendinci, Affè di crimoli e dell'anticrimoli, Affè di Bacco, e simili. − | Esempio: | Lipp. Malm. 3, 60: Affeddedieci, là dove si giugne Noi non abbiamo a scardassar più lana. | Esempio: | Not. Malm. 278: Credo nondimeno che dicano affè de' dieci, per non dire affè di Dio. | Esempio: | Marrin. Annot. Baldov. Lament. 97: Dice il nostro volgo, per simil guisa, perdinci santo;.... e i villani per lo più usano deddina, affeddeddina ec. | Esempio: | E Marrin. Annot. Baldov. Lament. 98: Ho sentito più d'un villano che ha detto, per modo di giuramento, affè dell'anticrimoli, cioè dell'anticristo. |
Definiz: | § II. Affè affè, così ripetuto, è quasi superlativo di Affè; e accresce energia all'asserzione. − | Esempio: | Red. Lett. 1, 368: Affè affè, che vi vorrei far altro che speziale ec. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 1, 178: Quantunque l'argomento fosse tenero, toccante, lascivo, affè affè che il serio travaglio.... non lascia altrui molto di spazio per le scioperate amorose sollecitudini. |
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