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1) Dizion. 5° Ed. .
GUARDIANA.
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Dizion. 5 ° Ed.
GUARDIANA.
Definiz: Femm. di Guardiano. Colei che guarda, che custodisce, sia cose, sia persone, sia luoghi; ma in questo senso è proprio, più che altro, di nobile scrittura. –
Esempio: Bocc. Laber. 63: D'alcuna quantità di danari, ch'io avea, mia tesoriera e guardiana non la feci.
Esempio: Sannazz. Arcad. 85: Per mezzo degli alberi e delle siepi si vedevano fiere bellissime e snelle allegramente saltare e scherzare con varj giuochi, bagnandosi per le fredde acque; credo forse per dare diletto alle piacevoli ninfe guardiane del luogo e delle sepolte ceneri.
Esempio: Ar. Comm. 2, 332: Nè ti credere Ch'io gli lassi aver cosa che desideri, Se prima li danari non mi annovera; Ed esser guardiana io stessa voglione.
Esempio: Giambull. P. F. Appar. 46: Di costei quasi guardiana veniva una roza ninfa, di scolorito taffettà rosso vestita.
Esempio: Car. Eneid. 4, 750: È stata poi Del tempio de l'Esperidi ministra, E del drago nudrice, e de le piante Del pomo d'oro guardïana un tempo.
Esempio: Red. Lett. 3, 196: Certi filosofastri ipocondriaci.... han ritrovato che la luna, guardiana dell'ostriche e dell'arselle, per non so qual presa gelosia, non vuol più fare a civetta con la terra (qui in ischerzo).
Esempio: Mont. Iliad. 6, 494: No, gli rispose La guardïana, e poichè brami il vero, Il vero parlerò.
Esempio: E Mont. Iliad. 504: Finito non avea queste parole La guardïana, che veloce Ettorre Dalle soglie si spicca.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 35: Cerca tu adunque di voler essere del tuo Dante guardiana, raddomandandolo (parla a Firenze).
Esempio: E Bocc. Vit. Dant. 36: Ella (Ravenna) non si rallegra poco d'esserle stato da Dio.... conceduto di essere perpetua guardiana di così fatto tesoro, com'è il corpo di colui, le cui opere tengono in ammirazione tutto il mondo.
Definiz: § II. E pur figuratam., detto di cose morali. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 54 t.: Non domanda [la pazienza] l'aiuto da veruna cosa di fuori, da che ella è drento armata della virtù della umiltade, cioè della sua generazione è guardiana.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 291: Ottima guardiana de' beneficj è la memoria, la quale è un continuo rendere di grazie.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 440: La necessità è mal fedel guardiana della castità.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 9, 2: La pazienza è radice e guardiana di tutte le virtudi.
Definiz: § III. Guardiana dicesi comunemente Colei che guarda il bestiame, segnatamente minuto, e lo conduce alla pastura; e usasi così assolutam., come con un compimento: Pecoraia, Pastora. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 382: Non figliuola di Giannucole e guardiana di pecore pareva stata, ma d'alcun nobile signore.
Esempio: Magal. Operett. var. 5: L'istesso giorno che s'entra guardiana delle vacche, s'entra anche moglie del padrone.