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1) Dizion. 5° Ed. .
DISVEGLIARE.
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DISVEGLIARE.
Definiz: Att. Richiamare dal sonno alla veglia; ma comunemente dicesi Svegliare. ‒
Esempio: Dant. Vit. nuov. 59: E quando egli era stato alquanto, pareami che disvegliasse questa che dormia.
Esempio: Intellig. 130: E i suoi compagni Pompeio disvegliaro.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 2: Costui Simulando stanchezza, s'infingeva Di non badar: noi 'l disvegliammo tosto.
Definiz: § I. Figuratam., riferito a cuore, ed altresì ad affetto, passione e simili, vale Eccitare, Far nascere. ‒
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 8: Non credete a chi sospira, Giovanette, Semplicette; Nè preghiera Lusinghiera Vi disvegli ardor nel core.
Esempio: E Buonarr. Rim. 179: Là non è duolo il duol, nè danno il danno, Dove a gran vanti a disvegliarne un cuore Crescon disdegni ed ire Ed innato valore.
Definiz: § II. Neutr. pass. disvegliarsi Scuotersi dal sonno, Passare dal sonno alla veglia, Svegliarsi: usato anche con ellissi della particella pronominale. ‒
Esempio: Dant. Vit. nuov. 59: Io sostenea sì grande angoscia, che lo mio deboletto sonno non potè sostenere, anzi si ruppe, e fui disvegliato.
Esempio: Buonarr. Cical. III, 1, 69: Tra un sonnacchioso strepito, aprendo gli occhi incontanente mi disvegliai.
Definiz: § III. Detto figuratam. di affetto, passione, e simili, vale Suscitarsi nell'animo, nel cuore. ‒
Esempio: Dant. Conv. 216: Dal quale pensiero si procede in ferma opinione, che questa sia miracolosa donna di virtù; e i suoi atti, per la loro soavità e per la loro misura, fanno Amore disvegliare e risentire là dovunque è della sua potenzia seminata per buona natura.
Esempio: Cin. Rim. 14: La virtù d'amore, La qual fa disvegliare altrui nel core Lo spirito gentil che v'è ascoso.