Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
OBLIO e OBBLIO.
Apri Voce completa

pag.345


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
OBLIO e OBBLIO.
Definiz: Sost. masc. Dimenticanza; Il non ricordare, Il non sovvenirsi di persona o di cosa; e con più grave senso, Il non pensarvi più, Il non averne più cura o pensiero.
Dal lat. oblivium; provenz. oblit e oblida; franc. oubli; spagn. olvido. ‒
Esempio: Petr. Rim. F. 40: Amor se ne va per lungo oblio.
Esempio: Mart. V. Lett. 15: Nè a' miei contenti manca altro che l'oblio delle cose particulari di costì, e la conversazione vostra.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 57: Chè 'l veder raro è prossimo all'obblio.
Esempio: Leopard. Poes. 45: Certo senza de' numi alto consiglio Non è ch'ove più lento E grave è il nostro disperato obblio, A percoter ne rieda ogni momento Novo grido de' padri.
Esempio: Manz. Poes. 105: Tal della mesta, immobile Era quaggiuso il fato: Sempre un obblio di chiedere Che le saria negato.
Esempio: Card. Poes. 1015: Un oblio lene de la faticosa Vita, un pensoso sospirar quïete, Una soave volontà di pianto L'anime invade.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. ‒
Esempio: Dant. Parad. 10: E sì tutto il mio amore in lui (in Dio) si mise, Che Beatrice ecclissò nell'obblio.
Esempio: Petr. Rim. F. 132: Così carco d'oblio Il divin portamento E 'l volto e le parole e 'l dolce riso M'aveano, e sì diviso Da l'imagine vera, Ch'i' dicea ec.
Esempio: E Petr. Rim. F. 189: Passa la nave mia colma d'oblio Per aspro mare, a mezza notte, il verno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 60: Un'acqua fresca, Che col suo mormorio facea talora Pastori e vïandanti al chiaro rio Venire, e berne l'amoroso oblio.
Esempio: Alam. L. Gir. 18, 81: Ivi tosto smontati, quegli ed io.... Demmo le stanche membra al dolce oblio, Come necessità ci persuase.
Esempio: Cas. Rim. 1, 36: O Sonno.... o de' mortali Egri conforto, obblio dolce de' mali Sì gravi, ond'è la vita aspra e noiosa.
Esempio: Tass. Gerus. S. 7, 4: Ma 'l sonno, che de' miseri mortali È co 'l suo dolce oblio posa e quïete, Sopì co' sensi i suoi dolori.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 10, 65: Or, mentre ancor ciascuno a mensa assiso Beve con lungo incendio un lungo oblio, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 14, 2: Ed essi ogni pensier che 'l dì conduce Tuffato aveano in dolce oblio profondo.
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 3: Perchè.... Ti chiama a l'alta Roma inclito Cigno, Spargerai tu d'oblio dolce promessa, Onde allegrossi la minor Pavia?
Esempio: Alf. Trag. 1, 5: Oh gioia! Or ecco, ogni mia cura asperge Di dolce oblio tal detto.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 18: Spargi d'oblio queste tue cure.
Esempio: E Niccol. Strozz. 5, 1: Ma posa i miei pensieri Non hanno: oh l'acqua dell'oblio vi fosse!
Esempio: Tomm. Poes. 191: Oh sonno, oh memore oblio dell'anima, Le care effigie di que' ch'esiglio O morte involami, al mio colloquio Tornino in te.
Esempio: E Tomm. Poes. 210: Sui dolor di quanti han vita Dolce oblio spargete, o stelle.
Definiz: § II. E personificato, poeticam., in un essere immaginario. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 94: Lo smemorato Oblio sta su la porta (della casa del Sonno): Non lascia entrar, nè riconosce alcuno; Non ascolta imbasciata, nè riporta; E parimente tien cacciato ognuno.
Definiz: § III. E per L'essere dimenticato; e propriamente, da tutti; Il non rimaner memoria di persona o di cosa. Anche in locuz. figur. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 21: Portano in bocca qualche giorno il nome, Poi ne l'oblio lascian cader le some. Ma.... gli uomini degni da' poeti Son tolti da l'oblio, più che morte empio.
Esempio: Cas. Rim. 1, 36: La mia casetta umil chiusa è d'obblio.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 5: Cadrà 'l mio nome in un oblio profondo, E non saprà ch'io son vissuto il mondo.
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 7: E a molti accade (e me l'aspetto anch'io) Cercar la fama e ritrovar l'oblio.
Esempio: Fosc. Poes. C. 31: Involve Tutte cose l'obblio nella sua notte.
Esempio: Leopard. Poes. 161: Bench'io sappia che obblio Preme chi troppo all'età propria increbbe.
Esempio: Manz. Poes. 39: O padre, Tanto non chiede il mio dolor; l'obblio Sol bramo; e il mondo volentier l'accorda Agl'infelici.
Esempio: Tomm. Poes. 223: Temi, o gentile, Non l'oblio, no, la fama.
Definiz: § IV. L'eterno oblio, è frase poetica allusiva al fiume infernale Lete; presa anche per Lo stesso inferno. ‒
Esempio: Petr. Rim. F. 48: Questi (gli specchi nei quali Laura vagheggiava se stessa) fur fabbricati sopra l'acque D'abisso, e tinti ne l'eterno oblio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 3: Non avria, per Angelica cercare, Lasciato o selva o campo o stagno o rio O valle o monte o piano o terra o mare, Il cielo e 'l fondo de l'eterno oblio.
Definiz: § V. Andare in oblio; Cadere in oblio, o nell'oblio, Giacere, in oblio, o nell'oblio; Esser sepolto, travolto, o simili, nell'oblio: maniere che valgono Soggiacere, persona o cosa, all'altrui dimenticanza, Essere assolutamente dimenticato, Non aversene più da alcuno cura o pensiero. ‒
Esempio: Belc. F. Son. 168: Cagion del mio tardare (parla la Carità) è 'l miser mondo, El qual sì poco estima la mia essenza Che non si cura ch'io vada in oblio.
Esempio: Chiabr. Firenz. 1, 1: Musa, ch'a' rai di belle fiamme accese Disgombri di qua giù la nebbia oscura, Onde la fama de' mortali avvolta Casca in oblio, le mie preghiere ascolta.
Definiz: § VI. Mettere in oblio chicchessia o checchessia, Porre in oblio chicchessia o checchessia, ed anche Avere in oblio chicchessia o checchessia, Dare, in oblio chicchessia o checchessia, vale Dimenticarlo, Dimenticarsene; o Non darsene più alcuna cura o pensiero, Non averlo presente, e simili. ‒
Esempio: Dant. Purg. 10: L'altrui bene A te che fia, Se il tuo metti in obblio?
Esempio: Rim. Ant. P. 2, 340: Ogn'altro pensamento aggio in oblio.
Esempio: Petr. Rim. F. 36: E se non hai l'amate chiome bionde, Volgendo gli anni, già poste in oblio.
Esempio: E Petr. Rim. F. 234: Or tu c'hai posto te stesso in oblio, E parli al cor pur come e' fusse or teco, ec.
Esempio: E Petr. Rim. F. 306: Così colei.... Che fu sola a' suoi dì cosa perfetta, Cominciai a mirar con tal desio Che me stesso e 'l mio mal posi in oblio.
Esempio: Bocc. Lett. 8: Possono i piccioli fanciulli, tolti di un luogo e trasportati in un altro, quello per l'usanza far suo, e mettere il naturale in oblio.
Esempio: E Bocc. Amet. 71: La cui benivolenza, a me mostrata ne' giovani anni, mai non misi in oblio.
Esempio: Albizz. F. Laud. 25: Non dar del servo tuo il priego in oblio, Ma tra' mi presto di sì gran tormenti.
Esempio: E Albizz. F. Laud. 26: Ogni cosa in oblio Ho dato per tuo amore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 33: Stava Ruggiero in tanta gioia e festa, Mentre Carlo in travaglio ed Agramante, Di cui l'istoria io non vorrei per questa Porre in oblio nè lasciar Bradamante, Che ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 20: Ma se pur questa è Bradamante, or come Ha sì tosto in oblio messo il mio nome?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 601: Il non veder poi.... che ne seguisse addirittura un infettamento, un eccidio universale, fu probabilmente cagione che quel primo spavento s'andasse per allora acquietando, e la cosa fosse o paresse messa in oblio.
Esempio: Guast. Scritt. Art. 82: Ma non era scorso bene un secolo, che la povertà raccomandata da Francesco ai discepoli come la sua donna più cara, era posta in oblio.
Definiz: § VII. Prendere oblio di checchessia, con relazione oggettiva a persona, vale Dimenticarsene questa, Dimenticarlo, o Non averne essa più cura o pensiero. ‒
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 452: Ahi, Cristian, le spade A che cingete?... Incomparabil onta a questa etade, Che di Gerusalem la prenda obblio.
Esempio: E Chiabr. Rim. 3, 171: Del genitor mi prese obblio, E le case paterne in bando io posi.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 31: Se ti prese oblio Delle virtù che amasti, in me rispetta Teresa Contarini.