Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CHIAVACUORE.
Apri Voce completa

pag.845


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
CHIAVACUORE.
Definiz: Sost. masc. Cintura o Fermaglio d'oro o d'argento, che anticamente usavano di portare le donne, e specialmente le spose novelle, in Firenze.
Parola composta probabilmente nel modo stesso di Giustacuore, nelle quali voci il secondo elemento cuore è il franc. corps; ed ambedue denotano Cosa che stringe il corpo, o da stringersi al corpo. –
Esempio: Cant. Carn. 137: Vezzi, catene e collane, Robe, cotte e chiavacuori.
Esempio: Cellin. Pros. 247: Uno boccale d'argento, due grillande d'oro, uno chiavacuore, uno zaffiro, uno vezzo di perle, una catenuzza d'oro.
Esempio: E Cellin. Vit. 28: Feci in questo tempo un chiavacuore di argento, il quale era in quei tempi chiamato così. Questo si era una cintura di tre dita larga, che alle spose novelle s'usava di fare; ed era fatta di mezzo rilievo, con qualche figuretta ancora tonda in fra esse.
Esempio: Cecch. Dot. 2, 4: Quand'io tolsi Tua madre, i' feci un dommasco, e.... un chiavacuor d'argento.
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 1: Uno scheggiale, un chiavacuore, un vezzo, Sarebbe 'l fatto, o qualcosa di prezzo.