Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BALCONE.
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BALCONE.
Definiz: Sost. masc. Finestra, ma intendesi più specialmente di Finestra più grande delle ordinarie, e talvolta aperta fino al pavimento, con sporto e ringhiera.
Sembra una forma varia di Palco. Altri lo deriva dal germ. balk, o dall'arabo balachanah, che vale casa elevata. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 3: Madonna Aldruda, donna di messer Forteguerra Donati,.... stando a' balconi del suo palagio, lo vide passare e chiamollo.
Esempio: Vill. G. 613: Al continovo vi era pieno di belle donne a' balconi.
Esempio: Petr. Rim. 2, 72: Così colei, perch'io son in prigione, Standosi ad un balcone,.... Cominciai a mirar con tal desio, Che me stesso e 'l mio mal posi in oblio.
Esempio: Vasar. Ragion. 3: Facevano palchi di legnami, di che era copiosissimo il paese, alcuni balconi, o terrazzi, o ballatoi, che li vogliam chiamare.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 73: Salse in cima alla torre ad un balcone, E mirò benchè lunge il fier Soldano.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 83: Noiato alfine vanne e corre ad alto, E da' balconi in strada fa un salto.
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 220: Li quali due luoghi [gli occhi e la bocca] per bella similitudine si possono appellare balconi della donna, che nello edificio del corpo abita, cioè l'anima.
Esempio: Petr. Rim. 1, 55: Il figliuol di Latona avea già nove Volte guardato dal balcon sovrano.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 2: Era il sol, dico, al balcon d'orïente, E l'aurora si facea vermiglia.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 74: L'aurora intanto il bel purpureo volto Già dimostrava dal sovran balcone.