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1) Dizion. 5° Ed. .
ETICHETTA.
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Dizion. 5 ° Ed.
ETICHETTA.
Definiz: Sost. femm. Propriamente vale Cerimoniale di Corte o della Nobiltà; ma per estensione questo nome applicasi a tutte quelle minute cerimonie che si usano nel conversare tra persone ragguardevoli.
Dallo spagn. etiqueta. ‒
Esempio: Magal. Lett. scient. 238: Al mio ritorno in Italia cominciai a dire ancor io in italiano etichetta; nè io solo, ma le mie camerate ancora, credo, per parer, come fanno i giovani, d'aver portato qualche cosa di Spagna. Ne tornò il marchese da Castiglione;... ne son tornati dopo degli altri; etichetta quegli, etichetta quell'altro, può esser che si sia fatto male a profanar la lingua toscana con questo spagnuolismo di più; il fatto però si è, che in oggi io sento dire etichetta anche a di quegli che non sono mai stati a Madrid.
Esempio: Giust. Vers. 26: Razza burlevole, Che non dà retta Ai gravi ninnoli Dell'etichetta.
Esempio: E Giust. Vers. 150: Le dame dicono Partendo in fretta, Era superflua Tanta etichetta.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 322: Ma credete che lo sposo, Per improvida etichetta, Onde a me fare un elogio, Voglia star coll'orologio?
Definiz: § I. Stare sull'etichetta, vale Osservare strettamente tutte le regole e le pratiche dell'etichetta.
Definiz: § II. E Stare sull'etichette, vale Stare sul puntiglio, in quanto alcuno crede non sieno state osservate verso di lui le debite convenienze. ‒
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 11: Su via, non state sopra l'etichette, Mettetevi a compor di buon umore.