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Dizion. 5° Ed. .
CISTERNA.
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CISTERNA. Definiz: | Sost. femm. Ricetto a guisa di pozzo o di stanza a volta, dove si raccoglie l'acqua piovana dei tetti, o quella derivata da qualche sorgente. |
Dal lat. cisterna. Esempio: | Pallad. Agric. 25: Le cisterne in questo modo si facciano: sieno più lunghe che larghe, e sì le pareti come lo spazzo e fondo sieno imbiutate di smalto di mattone e calcina perfetta. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 328: Una notte piovve tanto, che ripieni tutti i vasi e cisterne, restarono liberi da questa difficultà. | Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 1384: Quella [acqua] che si serba piovana nelle cisterne, non par che sia veramente così lodevole.... Il che considerandosi bene, non si può così lodare l'acqua delle cisterne come la pura del cielo. E però diremo, che questa delle cisterne tanto più è cattiva, quanto più ec. | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 135: Fa' che il vaso stia ben coperto che non possa spirare; imperciò fa' d'impeciarlo perchè non vi possa penetrare nè anche l'acqua, e mettilo al fondo di un pozzo o cisterna. | Esempio: | Targ. Valdin. 2, 593: Vivono sanissimi [gli Egiziani] col bever non altro che l'acqua del Nilo, ferma e stagnante, o in cisterne coperte o in canali scoperti. |
Definiz: | § I. Per similit. – | Esempio: | Dant. Inf. 33: Sappi, che tosto che l'anima trade,... il corpo suo l'è tolto Da un dimonio che poscia il governa, Mentre che il tempo suo tutto sia volto: Ella ruina in sì fatta cisterna (cioè nella ghiacciaia del nono cerchio). |
Definiz: | § II. Trovasi usato figuratam. per Fonte. – |
Esempio: | Dant. Purg. 31: Chi pallido si fece sotto l'ombra Sì di Parnaso, o bevve in sua cisterna ec. |
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