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1) Dizion. 5° Ed. .
CARATELLO
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CARATELLO.
Definiz: Sost. masc. Piccolo vaso di legno in forma di botte, ma più lungo che largo, il quale si adopera specialmente a contenere vini squisiti o liquori.
Definiz: Nel latino barbaro carrata, carrada e carrath significarono anche Una specie di vaso da vino o da altro liquore; da' quali sembra derivato il nostro caratello, che anche trovasi scritto, ed in alcuni luoghi tuttora si pronunzia, carratello. –
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 13: Gli domandammo grazia di potere mettere dentro uno nostro caratello di vino.
Esempio: Cant. Carn. 170: Barili e caratelli, Vorrebbono esser giusti e ben cerchiati.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 282: Si cavi per la cannella il puro mosto, e si riponga in qualche botticella o in caratelli.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 73: Andremo a cavar sangue a un caratello.
Definiz: § I. E per il Liquore stesso contenuto in un caratello. –
Esempio: Tasson. Secch. rap. 8, 65: E quivi si mangiava e si bevea Con gusto tal, che il dì di San Martino Bebbero in sette un caratel di vino.
Esempio: Magal. Sidr. trad. 48: Intanto che il padrone Rideva nel suo sè, tutto contento Che il caratello suo gli desse il modo Di farsi onore.
Definiz: § II. Trovasi anche per Bariglione. –
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 69: Fanno partiti di cento e dugentomila scudi con maggior facilità e quiete d'animo, che non si farebbe in qualch'altro paese d'un caratello d'aringhe.