Lemma

1) Dizion. 5° Ed. . OPPURE, che anche si scrive in modo disgiunto O PURE. Apri Voce completa pag.580 Vedi le altre Edizioni del Vocabolario Dizion. 5 ° Ed. » OPPURE, che anche si scrive in modo disgiunto O PURE.

OPPURE, che anche si scrive in modo disgiunto O PURE. Definiz: Particella che ha valore disgiuntivo, ed equivale alla cong. O rafforzata dalla cong. Pure. Lo stesso che Ovvero, ma oggi è d'uso più comune. – Esempio: Car. Lett. fam. 2, 178: Vendicatevene contra la sua risposta, la quale è tale, che si sarebbe vergognata di venirvi innanzi, se non avesse avuto per maggior vergogna di non rispondervi. Oppure ancor essa merita scusa, che in questi tempi ed in questi strepiti che corrono, non ha potuto ec. Esempio: Giacomin. Lez. Petr. 178: Dicendo per l'altra via contraria a quella de' molti pare che rimiri a que' due sentieri espressi da Esiodo, oppure dall'epigramma latino intorno alla lettera di Pitagora ec. Esempio: Cocch. Disc. 2, 42: Il qual potente gusto d'arte oratoria forse era a lui naturale per la disposizione del suo ingegno.... Oppure lo aveva reso vago dell'applauso popolare la consuetudine.... di cercar lode parlando in pubblico. Definiz: § Si usa in locuzioni alternative, ma premesso soltanto ai termini contrapposti al primo. – Esempio: Fr. Bart. Sallust. 189: Ma se io degli studj delle parti, e di tutti i costumi e modi della città volessi dire singularmente oppure in somma, piuttosto il tempo che 'l fatto mi verrebbe meno. Esempio: Red. Lett. 1, 398: V. S. Eccellentissima o rimarrà scandolezzata di me, oppure se ne riderà. Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. Agg. 443: Per accertarsi poi se la sustanza delle gallozzole fusse aria, oppure altra materia esalabile, fu collocato il vaso ec. Esempio: Targ. Tratt. Fior. 263: Non so adunque se si costumava di porre sempre dentro a ciascheduna borsa un numero certo e determinato di fiorini, oppure se vi se ne poteva porre in quel numero che più piacesse. Esempio: Martin. T. V. 2, 297: Colui che avrà toccato qualche cosa d'immondo, sia un corpo ucciso da una bestia, ovvero morto da sè, oppur qualche rettile, e si sarà scordato di sua immondezza, egli è reo.