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1) Dizion. 5° Ed. .
ABBOZZARE.
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ABBOZZARE.
Definiz: Att. Termine delle arti del disegno. Dare a un'opera d'arte la prima forma così alla grossa.
Da bozza. −
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 15: Per poterlo [un pezzo di marmo] condur più comodamente e con manco fatica, l'aveva nella cava medesima abbozzato.
Esempio: Car. Eneid. 8, 656: Ed una [saetta] allor n'avean parte polita, Parte abbozzata, con tre raggi attorti Di grandinoso nembo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 165: Seccata questa mestica lo artefice, o calcando il cartone, o con gesso bianco da sarti disegnando, l'abbozza; il che alcuni chiamano imporre.
Esempio: Not. Malm. 343: Dicono [i pittori] Bozze e Abbozzare quelle prime pennellate, che danno in una tela; e gli scultori, quei primi colpi che danno in un marmo o altro, i quali additano un non so che del vero, che vi faranno col finirle.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 494: Lo condusse al serenissimo Granduca, che volle subito vederlo abbozzare due teste.
Definiz: § I. Figuratam. −
Esempio: Segner. Crist. Instr. 1, 185: L'età nuova de' giovanetti è come una pietra da lavorare, atta a ricevere ogni lineamento o di vizio o di virtù, che sopra vi si abbozzi co' primi colpi.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 344: E ritrar con poetico pennello Il vorria pure, e colorirlo in parte; Ma ben poco ne abbozzo, e 'l più scancello.
Definiz: § II. E pur figuratam., detto della persona, ma per ischerzo. −
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 187: A voler ch'e' fussi altrimenti, bisognerebbe farmi rifare da chi mi abbozzò la prima volta.
Definiz: § III. Dicesi per estensione anche delle Opere della mente e dell'ingegno, d'un negozio, d'una esperienza, e simili. −
Esempio: Car. Apol. 28: Di rozzissima, ch'ella era [la lingua], l'hanno prima abbozzata, di poi limata, ed alla fine condotta a quel termine, nel quale fu da Dante lasciata.
Esempio: Sassett. Lett. 364: La pace che si era prima abbozzata.
Esempio: Galil. Op. lett. 261: Quanto più dicessi, più mi sovverrebbero cose da dire; ma l'abbozzarle solamente.... nè potrebbe dare soddisfazione a me medesimo, e molto meno a V. S. illustrissima.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 97: Potendo più tosto dire d'averla [l'esperienza] abbozzata che fatta.
Definiz: § IV. Abbozzare, vale anche Far la bozza, la minuta, il primo disteso di una scrittura qualunque.
Definiz: § V. Per Indicare in parte, Adombrare. −
Esempio: Segner. Mann. lugl. 9, 1: Ora se le cose divine si possono colle umane abbozzare alquanto, se non esprimere, figurati che la sposa di cui si parla è l'anima tua, lo sposo è Cristo.
Esempio: Fag. Rim. 1, 77: E tante non potendo Doti contare, ella abbozzonne i fregj.
Definiz: § VI. Abbozzare, in modo basso, significa Prender le cose così alla grossa, Lasciar correre, Passar sopra, Transigere.
Definiz: § VII. Abbozzare alla macchia, dicesi presso i pittori Il disegnare o il dipingere con gran facilità e franchezza e con non molta matita o colore, conducendo il lavoro di colpi e così alla grossa.
Definiz: § VIII. Far come Schizzone, che prima finiva e poi abbozzava. Detto in proverbio di chi fa le cose a rovescio, e lascia per ultimo quel che s'avrebbe a far prima. −
Esempio: Bracc. Dial. 290: Ve' a che ora vo' cominciate a ravvedervi! Che fate come Schizzone, che prima e' finiva, e poi abbozzava?