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1) Dizion. 3° Ed. .
RISEDERE
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RISEDERE.
Definiz: Stare fermamente, e stanziare in un luogo, e dicesi, per lo più, di Persone pubbliche. Lat. residere.
Esempio: M. V. 7. 44. E a richesta de' Cittadini promise il Re di risedere colla Corte di là, cosa, che poi non attenne.
Esempio: Pallav. St. Conc. 456. Che l'obbligazione imposta loro di risedere non è arbitraria severità d'un'altro huomo, ma legge immutabile d'Iddio.
Esempio: Tac. Dav. Ann. 164. E mentre gli Ambasciadori Armeni sponevano dinanzi a Nerone, venirvi per salir su, e risedere al pari di lui.
Definiz: §. Per Avere il suo seggio, esser ben collocato.
Esempio: Pass. 265. Tanto in lui risiede; e più chiaramente risplende, la virtù dell'umiltà.
Esempio: E Passav. c. 197. E l'amore della propria volontà, ec. in lui finalmente risiede.
Esempio: Varc. Suoc. 1. 2. Oh quanto mi piace quella casa, come risiede bene?
Esempio: Ciriff. Calv. 2. In mezzo infra le luci nel bel viso, Risiede molto ben proporzionato Il vago, onesto, e bel naso affilato [Onde diciamo Una cosa riseder bene: Quando è ben posta, e ben collocata]
Definiz: §. Per metaf.
Esempio: Dan. Inf. 21. Io vedea lei, ma non vedeva in essa, Ma che le bolle, che 'l bollor levava, E gonfiar tutta, e riseder compressa [cioè ricader giuso, e posar nel luogo di prima: Parla del lago della pece]
Esempio: Dant. Inf. 20. Ma dimmi della gente, che procede, ec. Che solo a ciò la mia mente risiede [cioè si ferma, è intenta]