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ORPIMENTO.
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ORPIMENTO.
Definiz: Sost. masc. Nome che si dà al solfuro giallo d'arsenico, sia avuto naturalmente, sia fabbricato artificialmente; che un tempo era molto usato nelle arti e nella farmacia.
Dal lat. auripigmentum. –
Esempio: Benciv. Aldobr. 68: Togliete calcina viva quattro parti, e due parti d'orpimento, e incorporate insieme.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 333: Contr'alla 'mpetigine, e serpigine, si faccia decozion del suo sugo (di una certa erba), e della polvere dell'orpimento.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 379: Orpimento vuol esser giallo e lucente, e netto di terra e di pietre; e quanto meno tiene della sua polvere, tanto è migliore, e vale meglio.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 31: Giallo è un colore che si chiama orpimento. Questo tal colore è artificiato, e fatto d'archimia, ed è proprio tosco. Ed è di color più vago giallo; ed è simigliante all'oro, che color che sia.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 34: Verde è un colore el quale si fa d'orpimento le due parti, e una parte indaco.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 148: Voi vedete certi abiti ducali, Fatti con orpimento e zafferano.
Esempio: Domen. Plin. 1093: Di tutti i colori dicono, che la cretula ama il fresco, e che lo rifiutano la porporina, l'indico verdescuro, l'orpimento, l'appiano e la biacca.
Esempio: Ricett. fior. G. 52: L'orpimento, chiamato da' Greci arsenico, è un minerale che imita l'oro col suo colore; e ritrovasene.... di due sorte: uno, che è composto di scaglie poste l'una sopra l'altra...: l'altro ha il colore quasi della sandaraca, cioè rosso, e simile a una zolla.
Esempio: E Ricett. fior. G. 53: Fannosi de gli artifiziali, cioè l'arsenico cristallino e il risagallo così chiamati, coll'orpimento naturale.
Esempio: Mattiol. Disc. 1428: Sono l'orpimento e la sandaraca minerali d'una medesima virtù e natura.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 67, 1: Giallo detto Orpimento. Giallo fatto di miniera di zolfo; serve per dipignere a tempera, per far giallo e color d'oro.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 371: Mi asserì dare i turchi l'arsenico giallo, detto orpimento, in qualunque mal contumace, come febbri lunghe, morbo gallico, ec.
Esempio: Galian. B. Vitr. Comm. 319: Si è veduto che.... presso il fiume Ipani si cava la miglior sandaraca: e che questa corrisponde a ciò che diciamo noi oggi minio, o più tosto orpimento.
Esempio: Lung. A. Cels. 252: Detergono il verderame, l'orpimento, la schiuma del mare, la pomice ec.
Definiz: § E per Liscio, Belletto. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 178: Meccia, colma di gale e d'orpimenti, Con cui la grinza guancia s'avvelena, Vuole accender di sè tutte le genti.