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Dizion. 4° Ed. .
LUI.
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LUI.
Definiz: | Pronome di maschio ne' casi obliqui di Egli. Lat. illius, illi, illum, illo.
Gr. ἐκείνου,
ἐκείνῳ, ἐκεῖνον.
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Esempio: | Bocc. intr. 52. E a lui la cura, e la sollecitudine di tutta la nostra famiglia
commetto. |
Esempio: | E Bocc. nov. 4. 5. Ed occorsegli una nuova malizia, la quale
al fine immaginato da lui dirittamente pervenne. |
Esempio: | E Bocc. nov. 15. 10. Avendo riguardo alla ingratitudine di lui
verso mia madre mostrata. |
Esempio: | Fiamm. 3. 12. Dio cessi, che questo avvenga, e come egli ha me tenuta, e tiene tra'
miei parenti, e nella mia città, sua, così lui tra' suoi, e nella sua conservi mio. |
Definiz: | §. I. E talora col segno del terzo caso, sottinteso, e non espresso. |
Esempio: | Dant. Inf. 28. Ma per dar lui esperienza piena, A me, che morto son, convien
menarlo Per lo 'nferno quaggiù di giro in giro. |
Esempio: | Guitt. lett. 1. Somma sapienzia è non dir, nè fare alcuna cosa, ove non sia
primieramente considerato se piace, o dispiace lui. |
Esempio: | E Guitt. lett. 3. Impierollo di longa vita, e 'l salutare mio
mosterrò lui. |
Definiz: | §. II. Oltre ad uomini, si riferisce anche ad animali, o a cose inanimate. |
Esempio: | Bocc. nov. 49. 11. Perchè non avendo a che altro ricorrere, presolo, e trovatolo
grasso (il falcone) pensò lui esser degna vivanda di cotal donna. |
Esempio: | Petr. son. 25. Quanto più m'avvicino al giorno estremo, Che l'umana miseria suol
far breve, Più veggio il tempo andar veloce, e leve, E 'l mio di lui sperar fallace, e scemo. |
Definiz: | §. III. Talora quando precede al relativo Che, o Il quale, ha forza di Colui. |
Esempio: | Petr. son. 234. Morte biasmate, anzi laudate lui, Che lega, e scioglie, e 'n un
punto apre, e serra. |
Definiz: | §. IV. In vece di Egli, nel caso retto, pur fu detto da alcuni sregolatamente. |
Esempio: | Fir. Luc. 5. 3. E' sa molto, dov'e' s'è, lui. |
Esempio: | Burch. 2. 1. E lui ringhiera fa del colatoio. |
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