Lessicografia della Crusca in rete

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LUI.
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LUI.
Definiz: Pronome di maschio ne' casi obliqui di Egli. Lat. illius, illi, illum, illo. Gr. ἐκείνου, ἐκείνῳ, ἐκεῖνον.
Esempio: Bocc. intr. 52. E a lui la cura, e la sollecitudine di tutta la nostra famiglia commetto.
Esempio: E Bocc. nov. 4. 5. Ed occorsegli una nuova malizia, la quale al fine immaginato da lui dirittamente pervenne.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 10. Avendo riguardo alla ingratitudine di lui verso mia madre mostrata.
Esempio: Fiamm. 3. 12. Dio cessi, che questo avvenga, e come egli ha me tenuta, e tiene tra' miei parenti, e nella mia città, sua, così lui tra' suoi, e nella sua conservi mio.
Definiz: §. I. E talora col segno del terzo caso, sottinteso, e non espresso.
Esempio: Dant. Inf. 28. Ma per dar lui esperienza piena, A me, che morto son, convien menarlo Per lo 'nferno quaggiù di giro in giro.
Esempio: Guitt. lett. 1. Somma sapienzia è non dir, nè fare alcuna cosa, ove non sia primieramente considerato se piace, o dispiace lui.
Esempio: E Guitt. lett. 3. Impierollo di longa vita, e 'l salutare mio mosterrò lui.
Definiz: §. II. Oltre ad uomini, si riferisce anche ad animali, o a cose inanimate.
Esempio: Bocc. nov. 49. 11. Perchè non avendo a che altro ricorrere, presolo, e trovatolo grasso (il falcone) pensò lui esser degna vivanda di cotal donna.
Esempio: Petr. son. 25. Quanto più m'avvicino al giorno estremo, Che l'umana miseria suol far breve, Più veggio il tempo andar veloce, e leve, E 'l mio di lui sperar fallace, e scemo.
Esempio: Rim. ant. Bell. man. G. Cont. 75. E quando penso alla mia ardente face, Il cor meco s'adira, ed io con lui.
Definiz: §. III. Talora quando precede al relativo Che, o Il quale, ha forza di Colui.
Esempio: Petr. son. 234. Morte biasmate, anzi laudate lui, Che lega, e scioglie, e 'n un punto apre, e serra.
Definiz: §. IV. In vece di Egli, nel caso retto, pur fu detto da alcuni sregolatamente.
Esempio: Fir. Luc. 5. 3. E' sa molto, dov'e' s'è, lui.
Esempio: Burch. 2. 1. E lui ringhiera fa del colatoio.