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1) Dizion. 4° Ed. .
VIBRAZIONE.
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VIBRAZIONE.
Definiz: Il vibrare, ed il Moto di cosa vibrata.
Definiz: §. I. Vibrazione de' pendoli, dicesi il Moto reciproco de' corpi gravi, pendenti da corde, fili, e simili, che nell'andare, e venire di quà, e di là del perpendicolo, formano archi di cerchio sempre minori, fino a ridursi alla quiete.
Esempio: Gal. dial. mot. 1. 539. Ciaschedun pendolo ha il tempo delle sue vibrazioni, talmente limitato, e prefisso, che impossibile cosa è il farlo muovere sotto altro periodo, che l'unico suo naturale.
Esempio: E Sist. 222. Ho talvolta creduto, che l'arco ascendente sia eguale al descendente, e però dubitato, che le sue vibrazioni potessero perpetuarsi.
Esempio: Sagg. nat. esp. 18. L'andare, e ritorno del quale (pendolo) contandosi per un'intera vibrazione, non abbiamo creduto, che quando mai nel novero di molte vibrazioni una se ne sfallisca ec. arrivi quel piccolo svario a montar mai tanto ec.
Definiz: §. II. Vibrazioni delle corde tese, e particolarmente delle sonore, dicendosi i Movimenti loro, simili a quelli de' pendoli, ancorchè più veloci, e di minor durata.
Esempio: Gal. dial. mot. 1. 541. Il numerare le vibrazioni d'una corda, che nel render la voce le fa frequentissime, è del tutto impossibile.