Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FACE.
Apri Voce completa

pag.467


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» FACE.
FACE.
Definiz: Sost. femm. Cosa accesa che fa lume, come fiaccola, torchio, lampada, e anche candela o simile: ma è voce di uso più che altro poetico.
Dal lat. fax facis. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 71: E fuor n'uscia splendor, come di face Ch'ardesse in mezzo alla montana cava.
Esempio: Bemb. Rim. 32: Come si spegne poca accesa face, Se gran vento la fiede, Similemente ec.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 5: Dinanzi al simulacro accesa face Continua splende.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 44: Quand'ecco.... Sparir le faci, ed ogni stella insieme.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 46: Per molte cagioni vengono a bisogno le faci, sì per la sollecitudine del levarsi avanti giorno, sì per quelle cacce che si devono fare verso la sera, ec.
Esempio: E Buonarr. F. Medagl. ant. 72: Nelle quali [medaglie] o si vede questa Dea (Proserpina),... o un serpente intorno ad una face;... o due faci con i serpenti intorno ad un'ara,... per segno delle faci adoprate da Cerere, o di quelle de' misteri di Proserpina, o finalmente per alludere alla funzione di gettarle.... in suo onore dentro alle grotte sacre.
Esempio: E Buonarr. F. Medagl. ant. 129: Nel medaglione dello Strada Androclo ha in vece di quell'asta una face lunga detta lampada, che pure era cosa degli Eleusini.
Esempio: Mont. Poes. 2, 87: Come face, al mancar dell'alimento, Lambe gli aridi stami, e di pallore Veste il suo lume ognor più scarso e lento.
Esempio: Pindem. Poes. 21: Vive notturno, e in camera dorata, Quasi a te in onta [o sole], mille faci accende.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Niccol. Arnal. 2, 1: Io sol dal monte, ove mi ha posto Iddio, A dissipar le tenebre del mondo La face inalzo.
Definiz: § II. E per similit. –
Esempio: Dant. Parad. 27: Dinanzi agli occhi miei le quattro face Stavano accese: e quella che pria venne, Incominciò a farsi più vivace.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 712: Le quattro face; cioè le quattro fiaccole, Stavano accese: imperò che sempre ardevano di carità e d'amore, ed erano fasciate di luce e di splendore; e questi erano quelli beati spiriti che erano venuti a Dante, cioè San Piero, ec.
Definiz: § III. Pure per Cosa accesa, Fiaccola, e simili, che serva a metter fuoco in checchessia; ed altresì per Legno resinoso, Teda, da servire di face. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 150: Come a una face ben secca, che senta Il foco ardere a lei poco discosto, S'alcun quel legno alle fiamme appresenta A ricever il foco atto e disposto, ec.
Esempio: Car. Eneid. 6, 328: Volti i volti indietro Tenner le faci, e dier foco a la pira.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 65: Alcuno ivi di noi primo si vede Portar fra mille morti o ferro o face.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 5: Io là n'andrò con ferro e face, E la torre arderò: vogl'io che questo Effetto segua.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 33: Qui se' a noi meridiana face Di caritade; e giuso, intra i mortali, Se' di speranza fontana vivace.
Esempio: Petr. Rim. 1, 317: Ben ti ricordi.... Dell'immagine sua, quand'ella corse Al cor, là dove forse Non potea fiamma intrar per altrui face.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 858: Se' a noi; cioè tu Vergine Maria, se' a noi beati, meridiana face; cioè eccellentissima fiaccula, come nel mezzodì la luce del sole è più eccellente, che si dice che la Vergine Maria in vita beata è ai beati fiaccula eccellentissima, Di carità, cioè d'amore; imperò che la carità della Vergine Maria tutti li beati accende a carità.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 23: Così parea di ghiaccio ogni guerriero Contra Marfisa, ed ella ardente face.
Esempio: Car. Eneid. 3, 544: Oreste intanto, Che tor l'amata sua donna si vide, Da l'amore infiammato e da le faci De le furie materne.... Tolse la vita a lui.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 91: Parve ch'aprendo il seno [Argante] indi traesse il furor pazzo e la discordia fera, E che negli occhi orribili gli ardesse La gran face d'Aletto e di Megera.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 78: Ma il giovenetto Eustazio, in cui la face Di pietade e d'amore è più fervente, Mentre ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 73: Nata non sei tu già d'orsa vorace,... Ch'abbia a sprezzar d'amor l'arco e la face, Ed a fuggir ognor quel che diletta.
Definiz: § V. Pure figuratam. e poeticam., per La persona che ha acceso in alcuno la fiamma d'amore, Persona ardentemente amata; ed altresì Fiamma d'amore, Passione amorosa. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 6: Cintia si sdegna D'esser cantata la seconda face.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 48: Araspe, il tuo valore, Il volto tuo, la tua virtù mi piace; Ma già pena il mio cor per altra face.
Esempio: E Metast. Dramm. 9, 13: Qual fausto amico Nume M'offre il fulgor della mia bella face?
Esempio: E Metast. Dramm. 9, 17: Ah celar la bella face, In cui pena un cor fedele, E difficile.
Definiz: § VI. Altresì figuratam. e poeticam., per Parola, Detto, che tormenti come una bruciatura. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 245: Dolce mal, dolce affanno e dolce peso, Dolce parlar e dolcemente inteso, Or di dolce òra, or pien di dolci faci.
Definiz: § VII. Pure poeticam., e per estensione, Lume, Luce, Splendore; anche in senso figurato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 66: E ne la face de' begli occhi accende [Amore] L'aurato strale.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 19, 51: Veduto fiammeggiar la bella face (la luce di sant'Ermo), S'inginocchiaro tutt'i naviganti.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1132: Dal convesso Del ciel cadde una stella, che per mezzo Fendè l'ombrosa notte, e lunga striscia Di face e di splendor dietro si trasse.
Definiz: § VIII. Per similit., Stella. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 32: Allor vegg'io che dalla bella face, Anzi dal sol notturno, un raggio scende.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 9: A quel parlar le faci, onde s'adorna Il seren della notte, egli scolora.
Esempio: E Tass. Rinald. 10, 47: La barca allor con periglioso salto Portata è in su presso l'eteree faci.
Definiz: § IX. E figuratam., per Occhio rilucente. –
Esempio: Tasson. Secch. rap. 8, 54: Al folgorar de le divine faci Tutto tremò di riverente affetto.