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Dizion. 5° Ed. .
BIACCA
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BIACCA. Definiz: | Sost. femm. Sostanza minerale, cavata per lo più dal piombo o dallo zinco, di cui è un carbonato; è bianca, pesante, e si adopera più specialmente in pittura. Dagli speziali è detta Cerussa, come pur dicevasi in latino. È voce affine a bianco. − |
Esempio: | Dant. Purg. 7: Oro ed argento fino, e cocco e biacca. | Esempio: | Bocc. Laber. 84: Le mura affumicate, non che i visi delle femmine, ponendovi su la biacca, diventan bianche. |
Esempio: | Bern. Rim. burl. 1, 67: E se voi sete di tela o di legno E di biacca, per man di Tizïano. | Esempio: | Marchett. Lucrez. 264: Ella inoltre Di biacca intride e di cinabro il volto. | Esempio: | Manett. Mem. frum. 134: La biacca è una preparazione di piombo, poco diversa dal litargirio. |
Definiz: | § Proverbialm. Questo non è mal da biacca, ovvero, A questo ci vuol altro che biacca, vale: Questo non è male da potervisi rimediare così di leggieri. − |
Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 127: Bench'io m'avvegga Che 'l vostro non è mal da porvi biacca. | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 40: Non mi dar noia, va' pe' fatti tuoi, Perchè il mio mal non è male da biacca. | Esempio: | Not. Malm. 2, 575: Non è mal da biacca, non è male ordinario, e che si risani con poco rimedio; perchè la biacca..... serve anche per fare un unguento buono a poco altro che ad alleggerire il dolore alle semplici contusioni. | Esempio: | Monet. Poes. 52: Padre, dirammi alcun, un mal da biacca Non è già questo, mentre l'uom soggiace A troppa fiera tentazione; e fiacca È la natura, e il buono a tutti piace (qui figuratam.). |
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