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1) Dizion. 5° Ed. .
NUBILO.
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NUBILO.
Definiz: Add. Lo stesso che Nubiloso; ma è voce di uso soltanto poetico.
Dal lat. nubilus. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 13, 2: Qui ne l'ora che 'l sol più chiaro splende, È luce incerta e scolorita e mesta, Quale in nubilo ciel dubbia si vede, Se ec.
Esempio: Chiabr. Firenz. 2, 1: Stava sì come ne l'Egeo fremente Sotto nubilo ciel cauto nocchiero, Ch'aspettando dal mar cruda tempesta ec.
Esempio: Card. Poes. 332: Arde di amore il nubilo Ciel da' suoi lumi, e 'l pigro suol ricrea.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 223: Che più d'un giorno è la vita mortale, Nubilo, breve, freddo, e pien di noia, ec.?
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 404: Nel ciel già nubilo Vedo risplendere Almo seren. Da quel ch'avvinsemi Lieta disciolgomi Atro dolor.
Definiz: § II. Figuratam., detto di aspetto, occhio, sguardo, vale Turbato, Contristato, Torvo. –
Esempio: Tass. Rim. S. 2, 135: Così nel varïar del vostro ciglio, Or nubilo or sereno, avvien ch'io miri Or segno di salute or di periglio.
Definiz: § III. Detto di vento, conforme a proprietà latina, vale Che apporta nubi. –
Esempio: Tass. Mond. cr. S. 272: L'istrice ancor ne le sue proprie lustre Fa doppia quasi porta onde respiri; E di lor una è volta al nubil'Austro, E l'altra ec.