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1) Dizion. 5° Ed. .
LAVAMANO, e anche LAVAMANI, e, con forma volgare, LAVAMANE.
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LAVAMANO, e anche LAVAMANI, e, con forma volgare, LAVAMANE.
Definiz: Sost. masc. Arnese di ferro, di ottone, o di legno, composto di tre aste verticali, o variamente ricurve, rette su tre piedi, e terminate in alto da un cerchio, nel quale entra e riposa la catinella per lavarsi le mani o il viso; e prendesi ordinariamente per detto Arnese fornito di catinella. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 76: E feci come chi s'è rotto il naso, Che versa il sangue, e corre al lavamane.
Esempio: Not. Malm. 1, 387: Lavamane. È uno strumento di legno o d'altro, che con tre piedi forma come una piramide in triangolo equilatere, e sopra esso si posa la catinella o altro vaso, per lavarsi le mani.
Definiz: § Vale anche Lavabo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 228: Ed in una delle due stanzette, che mettono in mezzo l'altare della detta sagrestia, fece in un canto un pozzo, ed il luogo per un lavamani.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 259: Fece (Donatello).... in Fiorenza, nella sagrestia di San Lorenzo, un lavamani di marmo, nel quale lavorò parimente Andrea Verrocchio.
Esempio: Bart. D. Tens. 82: Si è cominciato a succiar l'aria dal pallone per fuori del suo collo, avente innestata una bocchetta, con la chiave da volgere, come i pispini d'un lavamano.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 118: Afferma esso Vasari, nella vita di Donatello, che lo stesso Andrea lo aiutasse a lavorare il lavamane di marmo nella sagrestia di San Lorenzo.
Esempio: E Baldin. Vit. Brunell. 95: Fece in un canto il pozzo, ed il luogo per il lavamani e altri comodi.