Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ANNOTTARE.
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ANNOTTARE.
Definiz: Neutr. e Neutr. pass. annottarsi Farsi notte, Divenir notte. –
Esempio: Dant. Inf. 34: Come quando una grossa nebbia spira, O quando l'emisperio nostro annotta.
Esempio: E Dant. Purg. 20: Ma quando s'annotta, Contrario suon prendemo in quella vece.
Esempio: Vill. G. 506: Ma al fine, tra per soperchio di gente, e perchè s'annottava, que' de' Fiorentini si ritrassero alle schiere loro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 12: Cavalca, e quando annotta e quando aggiorna, Alla fresc'alba, e all'ardente ora estiva.
Esempio: Bart. D. Giapp. 1, 65: Con essi ad alta voce cantava le orazioni, e dipoi, sul primo annottarsi, le litanie.
Esempio: Segner. Incred. 373: Le quali [monarchie temporali] sono come il giorno della terra, che annotta in capo a poche ore.
Definiz: § I. E per similit. Coprirsi il cielo di oscurità, Farsi tenebra. –
Esempio: Tass. Gerus. 13, 48: Vernò in quel punto, ed annottò; fe' il giorno, E la serenità poscia ritorno.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Filic. Poes. tosc. 559: Mentre del viver mio tramonta il giorno, E già s'annottan di quest'occhi i rai.
Definiz: § III. Trovasi anche nel signif. di Pernottare, Passar la notte. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 8: Sono ancora nelle Indie di quelli che, o per fuggire gli animali, o per perseguitargli con gli archi,.... hanno salito ed annottato tra i rami sopra gli arbori.