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1) Dizion. 5° Ed. .
CUSCINO.
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CUSCINO.
Definiz: Sost. masc. Specie di guanciale, per lo più con ricca fodera, imbottito di piuma, lana, crine o simili, e usato per sedervi sopra o adagiarvi il capo.
Dal barbaro lat. cusinus, germanico cussin. –
Esempio: Baldell. Polid. Virg. 256: I sette epuloni celebravano i conviti vicino a i cuscini delli Dei, e questi hanno di lettisternj il nome.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 18, 13: Con cuscini di seta azzurra e bruna.
Esempio: Fag. Rim. 1, 236: S'adagi sopra il morbido cuscino.
Esempio: Maff. Anfit. 288: Nell'Arena di Verona durò fino a tempo de' padri nostri l'uso di sedere alla comedia le dame ancora ne' gradi, ma sopra i cuscini delle carrozze, che i lor servidori vi portavano.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 208: Per la morte apprestatagli,... con affogarlo con un cuscino sulla bocca.
Definiz: § I. Cuscino dicesi a Una specie di guanciale, coperto per lo più di pelle ed imbottito, e adoperato a varj usi. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 114: Metti il tuo oro propriamente come fai in tavola e bruniscilo, tenendo di sotto alla detta tela una asse bene pulita e soda, avendo uno cuscino tra la tela e l'asse.
Definiz: § II. Si disse anche a un Arnese, pure imbottito di crine, di lana e simile, che ponevasi sopra la sella per cavalcare con più comodo. –
Esempio: Cellin. Vit. 290: In su detta cavalla m'avevo isdimenticato le mie staffe e il mio cuscino.