Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FORBOTTARE.
Apri Voce completa

pag.308


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FORBOTTARE.
Definiz: Att. Picchiare, Percuotere, fortemente, Dar molte busse, Malmenare; che più comunemente oggi dicesi Sorbottare.
Dall'antico franc. forbouter, che aveva anche questo senso. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 16: Il Veglio pur colla mazza di ferro Ritocca e suona, e martella, e forbotta.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 41: Tocca e ritocca e forbotta Margutte.
Esempio: Grazz. Pros. 229: Burchiello.... aveva tanto riso, che gli dolevano le mascella, e massimamente quando messer lo frate forbottava maestro Manente.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 11, 83: E par che s'affatichi ognuno e sudi D'un fanciullo al pazzissimo comando; Che lor forbotta, dileggia e malmena, Come se fosser schiavi da catena.
Esempio: Salvin. Esiod. 268: Il vate allora il vincol della vita Colle man prese, ed Ificlo sul dosso Forbottava.
Definiz: § I. Per similit., riferito a rôcca. –
Esempio: Car. Mattacc. 228: Il castello è già preso; or via forbotta La rocca, e quei suoi vetri, e quei mattoni.
Definiz: § II. E in locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 7: E mi par di sentir la sua zambracca Caricar la balestra a forbottarci.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 115: O questa sì che scottami E scottami nel buon; O questa sì forbottami Il fegato e 'l polmon. Un figliol solo, e pazzo? Quest'è troppo strapazzo, Fortuna, contro me.