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1) Dizion. 5° Ed. .
ESIZIO.
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Dizion. 5 ° Ed.
ESIZIO.
Definiz: Sost. masc. Danno finale, o gravissimo, Rovina; od anche semplicemente Danno. Ma è voce che non si adopererebbe se non talvolta in poesia.
Dal lat. exitium. ‒
Esempio: Cic. Tusc. 60: A colui el quale a altri ordina esizio, a sè essere ancora apparecchiata peste, sapere conviene.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 268: Da che procede la vita licenziosa e dissoluta dei popoli;... spesso la ruina ed esizio totale della città e dei regni.
Esempio: Car. Eneid. 6, 1273: Ambedue Scipïoni, ambi Africani, Strage l'un di Cartago, e l'altro esizio.
Esempio: E Car. Eneid. 10, 21: Grave a Roma portando esizio e strage.
Esempio: Giacomell. S. Grisost. Sacerd. 127: Ci avete in odio, perchè non ci siamo precipitosamente buttati noi medesimi in sì grand'esizio?